Il talento nella danza è forse uno dei più facilmente accostabili al talento, perchè i ballerini hanno – basta guardarli – qualità fisiche ed estetiche fuori dall´ordinario. Ma come fanno a dare forma alle figure che ci affascinano?
Nureyev, e poi, da noi, icone come Carla Fracci – protagonista di recente di un film biografico con protagonista Alessandra Mastronardi – e poi il fisico statuario di Roberto Bolle. Se si chiede di individuare un talento nella danza, in Italia, i nomi sono facili e immediati. Meno se si tratta di riconoscerne le qualità che li distinguono. Una grande grazia, potenza e leggerezza coniugate insieme. E poi? Cosa rende un ballerino o una ballerina una figura capace di superare il tempo?
Il talento nella danza non è l´abilità
Per capire cosa significa avere talento nella danza, come sempre, vale la pena di intendersi sui termini, soprattutto applicati al campo del balletto. Il giornale della danza, ad esempio, definisce talento ” la capacità innata di svolgere bene una determinata attività ed è qualcosa con cui si nasce”. Chi ha sempre coltivato il sogno di ballare, senz´altro ha dei vantaggi se viene dotato dalla natura di flessibilità, sensp del ritmo o grazia nei movimenti. Ma se vuoi diventare un ballerino, non basta. Serve l’abilità. Ovvero la capacità di applicarsi per ottenere i risultati desiderati e richiede addestramento e pratica. Insomma, anche nella danza si ripete il dilemma che abbiamo incontrato spesso. Vale di più la natura o la formazione, l´attitudine oppure studio ed esercizio, se vuoi diventare come Nureyev o Fracci?
Gli esperti del giornale di settore, non hanno dubbi: “Il talento non basta per eccellere nel campo della danza, è necessario allenarsi con costanza e regolarità e aggiornare le proprie abilità. Anche chi non possiede un talento naturale può diventare un grande ballerino se si esercita con entusiasmo e zelo, se mantiene viva la voglia di imparare e mettersi alla prova. Perché il vero talento, quello che fa realmente la differenza, sta nell’intelligenza e nella motivazione, nel lavorare con consapevolezza e determinazione”. Il talento quindi, va coltivato e alimentato con l´abilità costruita con l´impegno. Senza confondere le due qualità.
Il talento nella danza ha a che fare con la tecnica
Ma in cosa consiste, davvero, l´abilità? Nella dedizione, certo, ma dove orientarla? Lo hanno capito i migliori. Nureyev, ad esempio. Il simbolo del talento nella danza, non mancava certo di forza di volontà, ma – secondo Dance Hall News – mancava – incredibile a dirsi – del fisico possente necessario a diventare un grande ballerino, anche se è curioso, intelligente e determinato più di qualsiasi altro collega. Con quali strumenti sopperire? Con “lo studio incessante della tecnica e la padronanza del gesto danzato hanno poi permesso alla sua luce di illuminare un’intera epoca”.
Anche i ballerini più dotati di talento innato affascinano i loro maestri, ma non sempre la loro mente riesce a sostenerlo, la forza mentale permette loro di accompagnarlo a esplodere nel fisico di un danzatore o una danzatrice capace di restare nel tempo. Ci riesce invece più facilmente chi apprende con tale chiarezza gli strumenti del mestiere e la vita del ballerino, da spingere anche i limiti del corpo oltre il suo stesso limite. Quello che fa il talento nella danza, allora, è la tecnica. Ovvero “la serie di strumenti, corporei e intellettivi, che rendono assoluto e impersonale il messaggio, la sua comunicazione e anche il comunicatore”.
Il talento nella danza è una questione mentale
Quanto contino le qualità intellettuali lo testimonia anche un emblema della danza di oggi, la ballerina Anbeta Toromani, per centinaia di talenti in tutta Italia soltanto Anbeta. Intervistata da Elisabetta Testa, la celebre artista di origine albanese mette in discussione anche il riferimento dei colleghi alla tecnica. Se le si chiede cosa sia il talento, risponde: “Il vero talento è nella testa, non solo per un ballerino ma per un artista in generale. Non è rappresentato dalle doti fisiche o dalla tecnica, è dall’intelligenza che parte tutto il resto. Certo le attitudini sono necessarie ma poi quello che ti fa sognare nella danza è l’atmosfera magica, sembra tutto così leggero, impalpabile, invece dietro c’è tanta fatica, tanti sacrifici”.
Ma allora, quali sono davvero qualità fondamentali per chi danza? Toromani, passata per la trasmissione Amici, tratteggia un quadro composito ed esaustivo della vita di danzatrici e danzatori: Si comincia da bambini, quando non si sa ancora che cosa siano la tecnica, l’espressività, le emozioni. Queste sono cose che si imparano crescendo. Quando ci si presenta ad un’audizione, la prima selezione è quella fisica, si viene scelti per le eventuali doti. Chi si avvicina alla danza a livello amatoriale, impara tante cose: la disciplina, il senso del gruppo, la musica, la postura corretta che è bello avere anche nella vita di tutti i giorni. Si impara ad amare l’arte e a diventare un pubblico sempre più competente. E non è poco.