LA PRIMA PARTE DELLA NOSTRA STORIA
TalentUs è una start-up innovativa a vocazione sociale che punta a indentificare le predisposizioni innate per valorizzarle in talenti nei bambini/ragazzi delle scuole elementari e medie attraverso una sperimentazione, individuazione e allenamento di diverse attività nei settori sportivo, artistico e didattico a supporto di scuole e famiglie con accesso gratuito.
Se leggi questo articolo sarai anche tu interessato/a a cambiare il nostro futuro per renderlo migliore. Con questo story telling vorremmo condividere con voi il processo che ci ha portato oggi a credere fortemente e investire tutte le nostre risorse a disposizione del prossimo e del nostro futuro per un benessere psicofisico ed economico.
Sono Davide Ventrelli nato a Milano e cresciuto in una città periferica, come la maggior parte delle città periferiche di Milano la differenza sociale, di opportunità e di servizi sono enormemente distaccate con la cerchia di Milano centro, quindi mi sono ritrovato alla mia maggior età con le idee ancora poco chiare sul mio futuro perdendo molto spesso il mio senso dell’orientamento lavorativo/sociale. Fortunatamente con il supporto della mia famiglia e le nuove conoscenze, ho individuato la mia strada e ho incominciato a lavorare su me stesso, formandomi, studiando, alimentando la mia curiosità e cercando sempre delle soluzioni a problemi.
La soluzione alla problematica che ho elaborato e poi chiamato TalentUs mi è nata 2 anni prima che mia figlia iniziasse le scuole elementari. Premetto che ho una figlia con DSA, quindi sentivo ancora più forte il desiderio di fornire a mia figlia tutti gli strumenti necessari per far sì che lei potesse avere una istruzione e delle possibilità che io non ho avuto modo di individuare precocemente.
La domanda che mi feci allora era se fosse solo un mio pensiero o un pensiero condiviso che le scuole non danno gli strumenti necessari ai bambini nel capire quali fossero le loro soft skills.
A seguire, la seconda domanda è stata: quali sono i motivi di questa sfiducia? Cosa manca?
Ecco che nasceva la mia prima idea di Talentus, si basava nel strutturare una sorta di Accademy elementare/medie, stile campus americano, ma per i bambini/ragazzi dai 6 ai 14 anni, perché sono gli anni in cui si incomincia a formare il nostro essere.
Dopo aver individuato le esigenze delle famiglie e una possibile soluzione, mi sono chiesto: cosa potrei dare in più rispetto ad oggi? Non volevo fermami nel tenere occupato il bambino/ragazzo nelle ore post didattiche, ma fornire loro spunti e strumenti da utilizzare per alimentare le loro sane curiosità, per cercare di renderli consapevoli sulle loro soft skills e indentificare quasi immediatamente le possibili vie della loro professionalità futura.
Da qui è nata la mia ricerca sul Talento, cosa significa avere un talento, se il talento può essere una soluzione positiva e se il talento fosse realmente una dote di alcuni oppure una predisposizione innata in ogni essere vivente. Perché 80% della popolazione non scopre mai qual è il proprio talento oppure perché lo scopre troppo tardi? Qual è la base della problematica?
Le risposte a tutte queste domante le ho trovate in TalentUs e nella possibilità di realizzare il progetto.
Andando alla ricerca di tutte queste risposte sul Talento mi sono imbattuto in diversi articoli, ma l’articolo più interessante e con uno letto, diverso dagli altri, l’ho trovato in un sito del dott. Davide Algeri, uno psicologo e psicoterapeuta di Milano. Così decisi di contattarlo per approfondire l’argomento. Era un sabato sera, il pensiero che mi frullava per la testa era: speriamo che mi risponda. Poco dopo ricevetti la sua risposta dove mi invitava nel suo studio.
LA SECONDA PARTE DELLA NOSTRA STORIA
Ho conosciuto Davide perché ha deciso di contattarmi dopo aver letto una mia intervista che avevo rilasciato sul talento. Ricordo che mi aveva contattato per email, dicendomi che voleva parlarmi di un progetto innovativo che sicuramente mi sarebbe piaciuto. E così è stato quando l’ho inviato in studio da me a raccontarmi di questo progetto sul talento.
Fin da subito avevo notato il suo entusiasmo e il suo desiderio di realizzare questo progetto ambizioso e al tempo stesso innovativo che avrebbe cambiato le sorti del paese.
Ricordo che avevo dei dubbi che mi sciolse fin da subito e alla fine dell’incontro mi disse. Guarda, pensaci e mi fai sapere.
Dentro di me ero già convinto, ma decisi ugualmente di prendermi il tempo per pensarci e così, dopo qualche giorno lo chiamai e gli dissi, che ci stavo.
Abbiamo così cominciato a costruire il progetto, provando a buttare giù una struttura e cosa importante, mi sono occupato di creare un team. L’idea era infatti quella di identificare il talento nei giovani. Così pensai che potesse essere utile costruire un team, insieme al quale andare ad individuare quelli che potevano essere gli indici utili per identificare il talento.Ho contattato così Danka, Giovanni, Issa e Roberta che erano degli studenti di mia fiducia con cui avevo collaborato e gli proposi l’idea.
Loro accettarono e ci mettemmo subito in gioco per provare a ricercare, partendo dalla letteratura scientifica, quelli che potevano essere i punti di riferimento del talento nei bambini. A loro si aggiunsero in seguito due psicologhe, Federica ed Eleonora con le quali abbiamo definito meglio il tutto.
LA TERZA PARTE DELLA NOSTRA STORIA
Sono un Marketer con la vocazione per le Start – up, con davide mi sono incrociato in una delle mie candidature su progetti innovativi, al telefono mi è stato subito chiaro il valore di Talentus, visto che ho assaggiato sulla mia pelle cosa volesse dire non riuscire a capire il proprio talento e quindi rischiare così di perdersi e di non essere felice con sè stessi e con chi ti circonda.
Con il passare delle settimane, capito il potenziale del progetto me ne sono subito innamorato tanto da tralasciare parte del mio lavoro per dare struttura e far capire quando sia importante dare valore alle persone per determinarne il potenziale, insieme abbiamo cambiato la veste del sito e dei social, cercando sempre di più di avvicinarci alle famiglie spiegando cos’è il talento e in che modo può aiutare i loro figli, sono stati giorni duri conditi da tanto lavoro e da nottate a guardare dati per cercare di capire se la strada presa fosse quella giusta, ma con il tempo e con la volontà tutto è possibile.
Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma siamo su quella giusta, e con noi stanno salendo a bordo anche tante altre persone che nel tempo sono sicuro che potranno dare il loro contributo, visto che le nostre fondamenta sì basano sul costante miglioramento, per dare così alle famiglie tutto il supporto necessario.
Costruire un modo migliore e con maggiori possibilità e per noi un dovere, invece spero possa diventare nel tempo un diritto scoprire il proprio talento, ed essere così felici, perché non c’è assolutamente cosa più bella di questa.
Siamo solo all’inizio, ma insieme possiamo fare grandi cose.