Micheal Schumacher è l’emblema del motociclismo e della Formula Uno. Oggi, però di lui si sa molto poco. Il talento di Schumacher oggi, però, ha un erede che fa molto parlare, suo figlio Mick.
Sette titoli mondiali, 91 Gran Premi vinti, 155 podi. Il nome Schumacher è stato quello con cui una intera generazione si è avvicinata all’automobilismo competitivo e ha imparato ad amarlo. Soprattutto, dalle nostre parti, quando il pilota tedesco vinceva tutto a bordo della Ferrari dei record. Un talento straordinario e vincente, fino al ritiro nel 2012. Nel 2014, poi, un grave incidente sugli scii e un rispettoso silenzio. Ma il nome Schumacher oggi è tornato sulle piste. Dal 2018 in F1 corre il giovane Mick.
Schumacher oggi, Schumacher ieri
Per capire il giovane talento, non si può far altro che partire dalle radici. Micheal Schumacher, nato a Hurth, in quella che allora era la Germania Ovest, il 3 gennaio del 1969 fa notare le sue grandi doti molto presto. Il suo precoce talento viene notato quando è ancora adolescente. Corre sui kart fin da piccolissimo, e un imprenditore della sua zona, Jürgen Dilk lo nota e lo sostiene dal 1984. Quattro anni dopo, lo convince a correre nel campionato europeo di Goteborg, in Svezia. Ha un fratello, Ralf, che poi sarà a sua volta pilota di Formula 1 e con il quale sarà protagonista di una storica prima volta: al Gran Premio d’Italia del ’98, per la prima vota due fratelli salgono insieme sul podio. Alla fine della carriera di entrambi saranno 16. Anche questa linea della dinastia Schumacher oggi continua: è pilota anche il figlio David.
Schumacher vince tanto fin da subito, ma l’approdo in Formula 1 arriva nel 1991 sulla Jordan, per sostituire un altro pilota. Il suo talento è evidente: arriverà settimo in qualifica. La Benetton, colpita, lo ingaggia. Sono già anni di vittorie, ma è l’approdo in Ferrari a fare del nome Schumacher, oggi, un emblema, che ne fa l’uomo dei record, il più titolato (prima di Luis Hamilton) e una icona. Quando a 43 anni, nel 2012, si ritira, si conclude un’epoca dell’automobilismo ricca, per lui, oltre che di successi, anche di premi e riconoscimenti, non solo nel suo settore. Per quanto riguarda i circuiti, Schumacher oggi è il nome di una curva del circuito del Nurburgring
Schumacher oggi, la sorte di un campione
Dopo la straordinaria carriera, è iniziata per Micheal Schumacher una seconda vita. Che è, però, inevitabilmente segnata da quello che è Schumacher oggi. L’ex pilota infatti è un amante dello sport in generale e ha continuato a praticarne molto. Tra cui, soprattutto, lo sci. Il 29 dicembre 2013, insieme alla famiglia, incluso il figlio Mick, era sulle alpi francesi quando, in seguito a una caduta sugli sci, a Meribel, sulle Alpi francesi, ha un incidente che gli causa un violento trauma cranico e una emorragia. Uscirà dal coma solo sei mesi più tardi, il 16 giugno dell’anno successivo. Da allora, le notizie su quella che è la vita di Schumacher oggi sono sempre state pochissime. La sua famiglia – con cui vive – ha sempre tutelato con rigore la privacy dello straordinario talento.
Di Michael Schumacher oggi si parla non soltanto perchè non è mai stato dimenticato, ma anche grazie a un documentario, uscito a settembre su Netflix. Attraverso filmati di repertorio e la voce dei figli, il talento del pilota e la vicenda dell’uomo hanno trovato una nuova espressione di quella che è, a suo modo, un’epica sportiva. Perchè, come ha detto la sua manager presentandolo, “Schumacher ha ridefinito l’immagine del pilota e fissato nuovi standard. Ha sempre cercato la perfezione, senza risparmiarsi. E – aggiunge – ha trovato forza ed equilibrio nella sua famiglia”.
Schumacher oggi è il talento di Mick
Quella famiglia che, nella persona del figlio, ne ha seguito le orme. Schumacher oggi, sulle piste, sta per il giovane figlio del campione. Un talento cristallino, a sentire i colleghi. Il neocampione Max Verstappen, lo scorso anno, quando ancora il ragazzo classe ’99 correva in Formula 2, ha avuto buone parole per lui puntualizzando un aspetto importante che riguarda il nome Schumacher oggi: “penso che Mick non debba necessariamente essere paragonato a suo padre. Certo, è suo figlio, ma è anche Mick! Deve avere il proprio carattere personale, ma comunque ha talento e le sue manovre di sorpasso sono piuttosto buone”.
Un giovane talento che ha impressionato anche la scuderia Haas, che quest’anno lo ha fatto esordire in F1. Nonostante una macchina non competitiva, ha inanellato quelle che NewsF1 definisce “prestazioni clamorose”. Inoltre è proprio la squadra a riconoscere il valore del giovane Schumacher, sia sul piano etico che su quello personale. Il capo della Haas, Ayao Komatsu, ha detto: “Mick lavora molto duramente. Non importa se il suo weekend sia stato ottimo o pessimo, lui è sempre molto autocritico, nel senso positivo del termine. Cerca sempre di capire in quali aree può crescere: non si abbatte quando comprende di aver sbagliato qualcosa e di dover migliorare, anzi, ciò lo motiva ancor di più. Sempre concentrato su se stesso e sulle altre cose in cui lui può giocare un ruolo importante. Inoltre, lavora molto bene con i suoi ingegneri, che sono molto motivati dal comportamento di Mick. Sta imparando e migliorando costantemente.” Insomma, un talento in divenire, che oltre a far parlare di un Schumacher oggi, lo farà, facilmente, anche domani.