Il talento di Michael Jordan

 

 

Tra il 1984 ed il 2003, su tutti, brillava il talento di Michael Jordan, nel basket NBA. Da sempre considerato l’Olimpo per eccellenza della pallacanestro. Per uno sport che amalgama spettacolo puro, talento per l’appunto, ed anche una corposa dote di istrioneria. I campioni della National Basketball Association (la lega professionistica nordamericana) sono divi al pari degli attori hollywoodiani o delle star della musica. Paragonabili, nel nostro continente, ai “colleghi” calciatori. Laddove, negli Usa, il basket, assieme a football, hockey e baseball, si assesta in cima alle classifiche di tifo e gradimento popolare. Sempre di una sfera si tratta in fondo, ma mutano colori e comportamenti. Essa non rotola, vola verso il canestro. Lanciata dalle abili mani di questi colossi. Dopo averla ora accarezzata, ora battuta con ritmo sul parquet.

Sconfinando anche i limiti, di quell’enorme agglomerato stelle e strisce. Divenendo uno show intercontinentale, senza confini né freni. Come ogni esibizione sa essere, se intrisa d’estro, da far stropicciare gli occhi. E chi se non i protagonisti stessi ne diventano così simboli ed alfieri? Oggi ci sono tanti talenti che rappresentano il basket Nba ad ogni latitudine, ed altrettanto abbiamo avuto nel passato prossimo così come nel passato più remoto. Pensiamo per esempio all’eco mediatica, a livello globale, che ha provocato la triste dipartita di Kobe Bryant. Che di Jordan è stato amico, avversario ed erede. Solo che nessuno è come lui.

Chi è Michael Jordan

  • Michael Jeffrey Jordan nasce a New York il 17 febbraio 1963;
  • il talento di Michael Jordan, un mix di qualità tecniche ed atletiche gli frutterà il soprannome Air Jordan;
  • considerato il ruolo iconico che ha assunto nel mondo nel basket, la Nike (famosissima casa di abbigliamento sportivo) gli ha dedicato un paio di scarpe denominate per l’appunto Air Jordan;
  • nel 1999 venne eletto dal canale televisivo sportivo ESPN come “il più grande atleta nordamericano del XX secolo”;
  • il difficile rapporto con il padre lo spinse al miglioramento costante, come forma di rivalsa nei confronti del genitore;
  • alto 198 cm, con un peso tra i 90 e i 100 kg, giocava nel ruolo di guardia tiratrice, il cui obiettivo principale è quello di segnare punti;
  • MJ è ritenuto un rinnovatore nel ruolo, con le sue doti acrobatiche, la capacità di dribblare l’avversario accompagnando tale gesto con un cambio di mano, il rapido primo passo, l’efficace gioco spalle a canestro e la formidabile schiacciata:
  • Jordan viene considerato inoltre come uno dei migliori difensori Nba;
  • una qualità ulteriore era rappresentata dalla sua mentalità vincente e dalle estreme doti di leadership;
  • apparve in un film del 1996, Space Jam, al fianco di Bugs Bunny, per quella che viene comunemente definita un’opera “a tecnica mista” dove all’animazione (Looney Tunes) si unisce la recitazione di persone umane;
  • alla violenta morte del padre, nel 1993, seguì la clamorosa decisione di ritirarsi dal basket e successivamente di intraprendere una carriera nel baseball, che, nonostante le buone intenzioni di partenza, rimase comunque di modesto valore;
  • lo United Center, nuova casa dei Chicago Bulls dal 1994, ospita una statua in onore dell’idolo indiscusso, accompagnata da una targa che certifica il mito: “Il migliore che ci sia mai stato, il migliore che mai ci sarà”;
  • oggi Michael è rimasto nel mondo del basket essendo principale azionista e presidente dei Charlotte Hornets.

I suoi numeri

  • Nel 1983 vinse il campionato Ncaa con l’Unc (Università della Carolina del Nord) di Chape Hill per la quale giocò tre anni;
  • terza scelta al Draft Nba del 1984 da parte dei Chicago Bulls;
  • nel 1991 conquistò il suo primo titolo Nba;
  • con i successi del 1992 e del 1993 compì il suo primo three-peat (tre successi consecutivi nel gergo degli sport americani), che bisserà nel triennio ’96, ’97, ’98;
  • a livello personale ha ottenuto 6 MVP delle finali (premio conferito al miglior giocatore,) 10 titoli di miglior marcatore;
  • 5 MVP della stagione regolare, 14 partecipazioni all’All-star game e 3 MVP in questa competizione tra stelle;
  • detiene ancora il record per media punti più alta in una stagione regolare e nei playoff;
  • dal 2015 fa parte della FIBA All of fame;
  • annunciò due ritiri nel corso della carriera, dopo il secondo si trasferì ai Washington Wizards di cui era proprietario;
  • si ritirò nel 2003 a 40 anni compiuti;
  • con la nazionale USA ottenne il suo primo oro alle Olimpiadi casalinghe di Los Angeles, nel 1984, quando ancora non era professionista, per bissare il successo anche a Barcellona 1992;
  • 23 è stato sempre il suo numero di maglia più riconoscibile, tanto da decretare l’acronimo MJ23.

Avi ed Epigoni di MJ

  • Il talento di Michael Jordan non è pertanto il solo:
  • tra gli altri un posto d’onore lo merita Shaquille O’Neill dall’imponente massa muscolare (2,16 mt di altezza) vincitore anch’egli di tre titoli consecutivi (2000-2002);
  • quindi Larry Bird emblema dei Boston Celtics degli anni ’80;
  • ed il suo rivale del tempo Magic Johnson, dei Los Angeles Lakers, la cui carriera subì un brusco contraccolpo dopo aver contratto l’Hiv;
  • i due assieme a Jordan erano membri del Dream Team Usa a Barcellona ’92, la nazionale più forte di sempre;
  • il suddetto Kobe Bryant (1978-2020), compagno di O’Neill nel trittico vincente d’inizio millennio a Los Angeles e vincitore di due medaglie alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012;
  • poi Kareem Abdul-Jabbar, il giocatore che ha realizzato più punti nella storia dell’Nba, vincitore di 5 titoli con i Los Angeles Lakers ed uno con i Milwaukee Bucks;
  • infine LeBron James, ancora oggi in attività e prescelto per eccellenza, che ha saputo concretizzare con numerose vittorie quel talento straordinario che lo aveva contraddistinto sin da giovanissimo.

Il talento può vincere le partite. Il lavoro di squadra e l’intelligenza vincono i campionati. (Michael Jordan)

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