Il calcio è la materia popolare per eccellenza. Nel senso che infiamma di parole i giornali, i siti, l’etere. Non esiste luogo protetto dalla forza dirompente di questa passione. E come spesso accade c’è chi lo ama e chi lo odia. Stessa sorte avviene per i suoi protagonisti, influenzati, nel giudizio sulla persona a servizio dello sport, dal potere del campanilismo. Accade quasi a tutti, soprattutto ai più grandi. Difficile trovare un’opinione convergente anche riguardo a chi ha vinto molto, in ogni luogo. Ma essere vincenti non è mestiere per tutti, qui si esplica per esempio il talento di Mourinho. Tra le personalità più controverse, nel senso poc’anzi descritto, del mondo del pallone. Perché Josè, lo speciale da Setubal, di sé fa parlare spesso, per i trofei raggiunti ed aggiunti di continuo alla sua carriera e per una personalità a dir poco prorompente. Se prendiamo l’ultima finale di Europa League, che ha visto la sua Roma sconfitta solo ai calci di rigore da un Siviglia, animale da coppa, rimane nella memoria la scena di lui attorniato dai suoi calciatori ed intento in un’arringa a metà tra gratificazione dei loro sforzi e grimaldello motivazionale.
Un talento distribuito in tante stagioni vincenti
- 2003: vince il campionato portoghese con il Porto, la coppa e la supercoppa nazionali, la coppa Uefa;
- 2004 : vince il campionato portoghese, la coppa nazionale e la Champions League;
- 2005: vittoria del titolo in Inghilterra con il Chelsea, della coppa di Lega e della supercoppa inglese (FA Community Shield);
- 2006: bissa la vittoria del titolo inglese, vince la Coppa d’Inghilterra;
- 2007: si accontenta della seconda coppa di Lega e della seconda coppa d’Inghilterra;
- 2008: vince la supercoppa italiana all’Inter;
- 2009: vince lo scudetto con la formazione neroazzurra;
- 2010: anno di grazia, grazie anche alle prestazioni del supercampione argentino Diego Milito;
- la compagine milanese vince campionato, coppa Italia e Champions League, la seconda per Mourinho;
- 2011: trasferitosi in Spagna vince il primo trofeo, la Coppa del Re con il Real Madrid;
- 2012: vittorie per lui in Campionato e in Supercoppa, sempre alla guida dei Blancos madrileni;
- 2015: tornato al Chelsea vince un altro campionato ed un altra coppa di Lega;
- 2016: passato al Manchester United, per emulare il mostro sacro Alex Ferguson, vince solo una supercoppa nazionale;
- 2017: aggiunge al suo bottino un’ulteriore coppa di Lega e l’Europa League;
- 2022: tornato in Italia, alla Roma, vince la neonata Europa Conference League.
Il talento di Mourinho nel suo calcio
- Il lavoro, nel calcio di Mourinho, si articola in più livelli;
- aspetto fondamentale risulta la componente motivazionale, che accresce il valore intrinseco di ogni giocatore a sua disposizione;
- si può ben dire che, il talento di Mourinho sia quello di migliorare i talenti a sua disposizione, a partire dalla loro mente;
- le squadre impostate dall’allenatore portoghese sono spesso dotate di grande fisicità;
- la fase difensiva è alla base dei suoi successi, la solidità dei reparti arretrati da lui messi in campo un fattore imprescindibile;
- nella fase offensiva invece, rilevanza notevole la possiedono i calciatori che si esprimono sulle corsie laterali;
- i terzini sono ottimi crossatori che riforniscono le punte con assist vincenti.
Il talento di Mourinho dagli albori al riconoscimento internazionale
- Josè Mourinho nasce a Setubal nel 1963;
- è stato un mediocre difensore in patria;
- ed ha iniziato la carriera di allenatore già a 24 anni negli allievi del Vitoria, la squadra della sua città;
- nel suo curriculum figura anche il mestiere di professore di educazione fisica;
- le prime soddisfazioni le ha ottenute come vice allenatore, al Barcellona;
- nel 2000 inizia la carriera come allenatore in prima, al Benfica;
- nel 2001 va all’Uniao Leira e l’anno successivo al Porto, il suo trampolino di lancio;
- nel 2004 si autoproclama The Special One;
- nel 2004, 2005, 2010 e 2012 è miglior allenatore del Mondo per l’IFFHS (organismo riconosciuto ed autorizzato dalla Fifa che si occupa di statistiche e record sulla storia del calcio);
- nel 2010 è miglior allenatore Fifa dell’anno;
- nel 2004, 2005, 2006, 2010 è miglior allenatore dell’anno per la Uefa;
- considerato uno dei migliori allenatori della storia;
- nel 2015 la Federazione Portoghese lo proclama “allenatore del secolo”;
- rimane ancora oggi uno dei personaggi di punta del calcio internazionale, anche dal punto di vista del talento comunicativo.
“Credo di essere speciale. Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto: una bella sedia blu, una Champions League, Dio, e dopo Dio, io”