Icona della musica americana e globale, il talento di Taylor Swift è tale che per qualcuno diventa quasi irritante. La sua storia però racconta anche di chi ha dovuto affrontare molte fragilità, e imparare a proteggere se stessa e dalle proprie doti.
A 17 anni aveva in repertorio già 150 canzoni. Basterebbe questo a rendere una prima misura del talento di Taylor Swift da West Reading, Pennsylvania. Una che col primo disco, a 17 anni appunto, ha venduto 5 milioni di copie. Un talento talmente evidente da diventare a molti indigesto. Capita spesso di venire considerati antipatici, troppo perfetti per essere veri. A lei come ad altri grandissimi talenti. Stiamo parlando di chi ha hanno riscritto le gerarchie dei loro ambiti, dallo sport all’arte, di grandi talenti enormemente visibili. In realtà, questo eccesso apparente ha a che fare con una totale abnegazione, con l’applicazione, l’impegno. Ma, spesso, l’obbligo di corrispondere a d aspettative rivelatesi alte in poco tempo e in giovane età, incide su alcune importanti fragilità. diventa quindi, necessario proteggere il proprio talento, che a volte può essere, se non una condanna, portatore di grandi ostacoli
Il rovescio della medaglia del talento di Taylor Swift
“esistono anche le vittime dell’eccesso di talento, e vengono sempre lasciate a sbrigarsela da sé, perché se c’è una cosa che proprio non capiamo è che il talento non è più un punto di forza, ma una debolezza enorme, una colpa a cui non facciamo sconti”. Così scrive Simonetta Sciandivasci in un pezzo su Linkiesta dedicato proprio al talento di Taylor Swift. Lo si capisce bene guardando il documentario che Netflix le ha dedicato, Miss Americana. Che dovrebbe essere – e in parte è, dice la giornalista – lo spazio massimo di esaltazione della sua figura e del suo lavoro e invece diventa spesso, tra le righe, ma non solo, per un occhio attento, la dimostrazione che anche il talento vuole rassicurazioni.
Dice Sciandivasci che anche il talento di Taylor Swift non le è bastato alla felicità, e anzi, l’ha indotta a sentire di dover dimostrare sempre di più. Di essere all’altezza delle aspettative altrui, di essere una star quasi senza eguali. Ma anche di essere una semplice ragazza normale innamorata di un fidanzato che ha mantenuto sconosciuto al mondo. Anche da questo è venuto un periodo di lotta coi disturbi alimentari e l’anoressia, con un istinto profondo a voler, fisicamente, scomparire. Succede anche questo quando si porta in dote il talento, e saperlo governare o meno fa davvero la differenza. Così come decidere i propri obiettivi. Di certo non si può piacere a tutti, ed è fondamentale sapere cosa si vuole essere. Secondo la giornalista, nel caso di Taylor Swift la risposta non riguarda la fama, ma “essere una brava persona. Un’altra faccia del talento.
Il talento di Taylor Swift. Cosa è stato e cosa forse sarà
Del resto, la giovane artista è l’emblema di quante cose possa (o debba?) essere oggi chi ha talento, Cantante e compositrice, certo, nel suo caso. E poi regista di videoclip e di film, in occasione dell’ultimo album. Ma anche attrice e, nei fatti, imprenditrice di se stessa, ma soprattutto, oggi, una donna dalle idee molto chiare. Sa bene da dove arriva. Il talento di Taylor Swift le ha “fruttato”, per così dire, vendite per oltre 40 milioni di album e 130 milioni di singoli in digitale. Nel 2019 il suo patrimonio è stato stimato a 360 milioni di dollari, mentre è stata nominata artista del decennio e artista dell’anno dagli American music awards e donna del decennio da Billboard, sintetizza Forbes. Cosa che, secondo lei, ha coinciso con un eccesso di generosità e ricerca di attenzione. Una sè in cui non si riconosce più.
“Non ho più voglia di essere gentile a tutti i costi”, dice, non vuole più piacere a tutti, non esporsi. Il talento di Taylor Swift oggi è anche passione politica, ma non solo. Determinazione di scegliere la propria strada, di scegliere personalmente che direzione seguire e in quale modo, disposta ad andare contro tutti pur di far bene alla propria arte. Ecco perchè vuole raccontarsi senza filtri, libera dell’immagine patinata che spesso ci si immagina di lei. Vuole invece, che tutto sia il più possibile vero, che si specchi e connetta in chi la ascolterà. Una percezione di credibilità e autorevolezza che il mezzo su cui oggi si regge il successo, anche – e non solo – sui social. Sarai amato se sei quello che sembri. O se riesci a far fidare chi ti segue che sia così.
Proteggere il talento di Taylor Swift
Essere autentici, però. non significa essere vulnerabili. Proteggere il talento di Taylor Swift, per la popstar classe ’89, è di vitale importanza. Per questo, annota Cosmopolitan, l’artista non esita più a rispondere – a mezzo social o con la musica, e qualche volta attraverso gli avvocati – a chi mette in dubbio il suo talento. Lo ha fatto di recente contro il frontman dei Gorillaz, che l’aveva accusata di non scrivere i suoi pezzi, dedicandogli un post molto diretto. A Kayne West, che agli MTV Award le aveva tolto il microfono, ha dedicato numerose canzoni al vetriolo. Un atteggiamento che non fa sconti, ma che ha un lato importante.
Saper riconoscere e tutelare il proprio valore è una lezione importante per tutti, artisti e non solo, e ancora di più per le donne. Chiosa infatti Cosmopolitan: siamo stufe di venire interrotte, paragonate ad altre donne, sminuite e screditate pubblicamente come se niente fosse. Siamo stufe anche di dovercene stare zitte in compagnia della nostra sindrome dell’impostore perché difendere in prima persona il nostro talento è “di cattivo gusto”. Il talento di Taylor Swift è, anche in questo senso, un esempio fondamentale