Racchiudere il talento nel cinema in pochi ambiti non sarebbe possibile, lo spazio necessario alla compiuta icasticità si dilata tanto quanto le modalità perché ciò avvenga lo richiedono.
Il cinema è, secondo definizione, l’insieme delle arti, delle tecniche e delle attività industriali e distributive che danno come risultato commerciale un film. In un senso amplificato la cinematografia è quel complesso di opere che delineano un’espressione artistica di tipo fantasioso, informativo e di divulgazione del sapere. Ma la la parola cinema possiede tanti, diversi, significati oltre l’arte più propria di fare film: indica le tecniche adoperate per riprendere, la presentazione rivolta al pubblico, il luogo fisico dove avviene questa magia. Del resto nel linguaggio volgare si è soliti sentire spesso la frase “andiamo al cinema”.Tutto ciò dà l’idea precisa di movimento, di un qualcosa che della dinamicità fa il suo principio cardine. Ed è proprio dal greco, con il significato di movimento, che deriva la parola stessa.
L’origine del mondo cinematografico
- La cinematografia, come ancora oggi è intesa, dunque una proiezione di pellicola stampata, rivolta ad un pubblico ampio, vide la luce a Parigi, nel 1895, grazie al talento e all’intuito dei fratelli Lumiere;
- già nel 1889 Thomas Edison aveva realizzato una cinepresa ed un macchinario che consentiva di osservare l’alternarsi di immagini impresse su pellicola, ma ad uno spettatore alla volta;
- nel 1900 Charles Pathè acquistò i diritti di sfruttamento dell’invenzione dei fratelli Lumiere;
- il cinematografo, in breve tempo, si diffuse in Europa e nel resto del Mondo;
- tanto che nel 1921 Ricciotto Canudo, critico cinematografico italiano e scrittore, lo definì già come la “settima arte”;
- (un critico cinematografico è colui il quale, attraverso i mass media, esprime la sua opinione su un film);
- nel 1902 “Viaggio sulla luna” del francese Georges Melies ebbe un successo planetario;
- con lui avvenne la nascita dei trucchi al montaggio, delle sovrimpressioni, dei movimenti, della soggettiva e di altre tecniche proprie del linguaggio cinematografico futuro;
- i film sono, nell’essenza, registrazioni di una recita;
- si suddividono in lungometraggi, cortometraggi e mediometraggi;
- agli albori il cinema era muto (1895-1927);
- il primo film sonoro fu “Il cantante di jazz” (1927), il passaggio definitivo avvenne nel 1930;
- il cinema ha, da sempre, rappresentato un aspetto fondamentale della cultura popolare, una forma di intrattenimento, un’industria, un mezzo comunicativo di massa;
- è espressione di massima libertà, è divulgazione pubblicitaria, propagandistica, pedagogica e di ricerca scientifica;
- per questo motivo, nel corso della storia, taluni film hanno subito l’onta delle censura, attraverso processi, cancellazioni, tagli, montaggi non conformi all’originale idea;
- il cinema, pur nella sua qualità di intrattenimento popolare, è stato attraversato, nel suo secolare percorso, da correnti di pensiero profonde, che gli hanno conferito la definizione, parziale, di cinema autorale (espressionismo tedesco, neorealismo italiano, nouvelle vague francese, tra gli altri);
- il cinema statunitense, costruito sulla macchina hollywoodiana, ha rappresentato e rappresenta tutt’ora la fonte principale, economica e di produttività, a livello globale;
- le grandi case cinematografiche americane (Warner Bros, Paramount, Universal, MGM, 20th Century Fox) hanno instradato, all’origine, il comparto cinematografico sul modello dello Star System.
Come si riflette il talento nel cinema
- Ma il talento nel cinema non si esprime solo nella recitazione, tanti altri sono i campi che fanno di un film un successo;
- soggetto e sceneggiatura: l’idea iniziale, il soggetto, la bozza di un copione si trasformano in una sceneggiatura dopo un lungo processo di elaborazione e raffinazione;
- la regia: dalla prima sceneggiatura si arriva al film attraverso il compimento di scelte artistiche precise, l’utilizzo di inquadrature particolari, la generale organizzazione che spetta al regista, il soggetto che pone la firma principale sui titoli di coda;
- la fotografia: settore responsabile dell’aspetto estetico conclusivo;
- montaggio: i montatori eseguono le indicazioni del regista che supervisiona il lavoro, visionano il girato tagliando le inquadrature utilizzabili ed unendole tra loro;
- colonna sonora: con questo termine viene indicata tutta la parte sonora del film, le musiche, i dialoghi e gli altri effetti sonori;
- effetti speciali: sono uno dei caratteri peculiari del cinema, il loro perfezionamento ha coinciso con l’evoluzione tecnologica. La grafica computerizzata ha dato la svolta decisiva;
- tuttavia esistono altri talenti prestati al cinema che contribuiscono alla realizzazione del progetto film e alla riuscita degli effetti speciali, i coreografi, le controfigure, i truccatori, i costumisti, i disegnatori etc.
Il talento nel cinema viene premiato
- L’Academy Award, conosciuto come Oscar, è il premio più prestigioso del cinema;
- venne assegnato la prima volta nel 1929 ;
- le categorie che evidenziano come il talento nel cinema possieda molteplici sfaccettature sono quelle, ad esempio, di miglior regista, sceneggiatura, fotografia, montaggio, costumi, scenografia, trucco e acconciatura, effetti speciali, colonna sonora, canzone e sonoro;
- alcuni record interessanti: i film con più Oscar all’attivo sono Ben Hur del 1959 e Titanic del 1997;
- l’attrice più premiata, con 4 statuette (1934-68-69-82) è stata Katharine Hepburn;
- gli attori, con 3 premi, Walter Brennan (1937-39-41), Jack Nicholson (1976-84-98) e Daniel Day-Lewis (1990-2018-2021);
- Meryl Streep ha avuto 21 candidature, Lawrence Oliver 10;
- tra i registi 4 vittorie le ottenne John Ford, 12 candidature William Wyler, mentre Kathryn Bigelow e Chloè Zhao sono state le uniche registe vincitrici;
- per i cortometraggi d’animazione il re indiscusso con 12 vittorie e 39 candidature è stato, inevitabilmente, Walt Disney.
Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.
(Akira Kurosawa)