Negli ultimi anni tutti ci siamo messi alla prova ai fornelli. Ma chi sono i veri talenti della cucina? Cosa fanno? Si tratta di un mondo in cui, prima dei trent’anni puoi essere un esempio, e in cui la fantasia la fa da padrona!
Nei giorni difficili del lockdown, se non altro perchè non avevamo molto altro da fare senza annoiarci in fretta, tutti o quasi ci siamo scoperti pasticceri, panificatori, cuochi in erba. Ma la passione per la cucina è tutt’altro che recente, e lo dimostra – oltre alla nostra identità di italiani, fieri abitanti del paese del buon cibo – una bella fetta del nostro intrattenimento, sempre più orientato al mondo del cibo. Fuori dalle telecamere, però, si muovono da tempo i grandi talenti della cucina, fantasiosi, abili, non di rado sorprendenti e – talvolta – giovanissimi. Vale la pena di conoscerli
I talenti della cucina nel 2020
Per scoprire i talenti della cucina da tenere d’occhio che hanno saputo mettersi in grande evidenza prima di tagliare il traguardo dei trent’anni, vale la pena tornare indietro di qualche mese, in particolare a dicembre 2020. Ovverosia quando Finedininglovers ha stilato una lista di talenti da tenere d’occhio. Chef, certo, ma non solo. Ci sono anche sommelier, maître, bartender, pasticcieri, panificatori, pizzaioli e produttori. Sono tutti appassionati, come non potrebbe che essere alla loro età, ma sono soprattutto – e il settore è capace di riconoscerlo – professionalmente pronti ad assumersi ruoli di grande responsabilità.
Avrebbe tagliato il traguardo dei trenta solo l’anno dopo Giovanni Ricciardella, chef del pavese. Formatosi con Oldani, Cannavacciuolo e Massari, ha di recentemente ricevuto un premio dalle mani di Carlo Cracco. Hanno un anno in più i gemelli Billi, Filippo e Alessandro, che nel 2018 hanno aperto un’osteria a Tortona, senza paura e con successo! Lo stesso del maitre e sommelier classe ’91 Samuele Florio, che ha contribuito a far eleggere il ristorante romano in cui lavora il migliore per servizio in sala secondo il Gambero Rosso. A 29, anni, invece, Giuseppe Lo Presti è chef di un locale che porta il suo nome, mentre il produttore di una cantina toscana tra le migliori 100 al mondo Robert Zaccheo, è, addirittura, classe 1998.
Ma i grandi talenti della cucina non sono solo uomini, anzi. la cioccolateria belga di Charlotte Dusart, una delle pochissime Maitre Chocolatier al mondo, è un paradiso delle papille gustative, e di fantasia, e possiamo confermarlo per esperienza! La bartender Sabina Yausheva, romana di origini kazake, è stata premiata come migliore al mondo. Talenti della cucina che sanno essere sostenibili, originale e attenta a evitare gli sprechi, come fa la chef Lucia Gaspari nel suo locale milanese.
I talenti della cucina nel 2021
Sono ancora più giovani i talenti della cucina che ci ha consegnato il 2021. Il migliore di tutti, secondo Emergente Chef, è addirittura un giovanissimo, il più piccolo ad aver concorso. Tommaso Zaboli è nato nel 1998, ed è arrivato a questa vittoria dopo aver lavorato, tra gli altri, a Parigi, Londra e alla celebre Osteria Francescana di Modena. Come si è distinto? Racconta ReporterGourmet, con”Essere umani: baccalà marinato nello yogurt e fritto in cialda di pomodoro e menta, zenzero e fiori di limone, salsa di collagene e chimichurri e Rocketman, trottole di Gragnano al finocchio marino, panna bruciata, gelatine di ripieno di tortellino, Parmigiano Reggiano, timo limonato e Calvados”.
La migliore per la sala è invece una donna, sommelier che nel periodo pandemico ha lavorato a Ischia, Jessica Rocchi. il miglior pizzaiolo, invece, è ovviamente napoletano, e si chiama Nino Thomas Marino. Neanche a dirlo, anche lui è giovanissimo: appena 21 anni.
Cosa cucinano i talenti della cucina di oggi?
Dai premi abbiamo avuto un assaggio delle creazioni dei giovani artisti dei fornelli. Se vogliamo scoprire cosa cucinano questi giovani talenti della cucina, quando si parla di alta ristorazione, il luogo giusto dove guardare è la S.Pellegrino Young Chef Academy. Come racconta La cucina Italiana, in questa sede, i migliori giovani artisti del cibo sono d’alto livello. Ci tengono a mettere al centro la biodiversità dei prodotti e del cibo italiano, ma anche – ancora una volta – la sostenibilità. Si tende a dare nuovi volti a ingredienti tipici della cucina povera o a usare ingredienti rappresentativi – di un luogo, o di un’idea – e cercare di renderli più contemporanei. Si arriva così a piatti totalmente a spreco zero, e con interessanti sperimentazioni.
Come il risotto del giovane chef Davide Marzullo (vincitore nel 2020 dell’Accademy di Cannavacciuolo, che usa con creatività tutte le parti dell’oliva, e manteca con la mandorla di Sicilia. “L’ho inserita in acqua e ghiaccio per 3 giorni, lasciata ammorbidire e poi frullata con la macchina per fare il gelato. Il risotto è completato con polvere di nocciolo di oliva ottenuto grazie a un processo di criogenizzazione che elimina l’acqua e concentra il sapore”. Il contatto con le materie prime non è tutto. Questi talenti della cucina sanno anche adattarsi ai tempi e lavorare insieme. Così si può creare uno straordinario menù anche a distanza, ognuno da città diverse.