Il talento nella ristorazione, come accade nella maggior parte dei casi, è solo il punto di partenza per ottenere risultati ottimali. Occorre, sopra a tutto, quel mix perfettamente combinato di vari elementi come la passione viscerale, lo studio continuo, l’aggiornamento e l’apertura mentale. La fantasia e l’audacia. Tutte forze parimenti trainanti che spingono assieme a percorrere questa strada molto complessa. In fondo si tratta di agire, come quando ci si trova a comporre portate succulente. Solo un’equilibrata composizione di ingredienti, sapori, odori, colori rende il prodotto finito adeguato all’idea di base. Parliamo infatti di un ambito nel quale la competizione è ai massimi livelli. Il rischio d’errore sempre dietro l’angolo. Nel soddisfare chi, di tale talento, si nutrirá poi con fiducia.
Il talento nella ristorazione: caratteristiche
- La passione per la cucina è una manifestazione d’amore primaria, che va assecondata con rispetto;
- ma il talento da solo non è sufficiente, dal momento che esiste una grossa differenza tra chi cucina per passione e chi, della ristorazione, desidera farne una professione;
- intraprendere un percorso di studi ha una valenza formativa importante per conoscere e maneggiare efficacemente l’argomento di cui si anela esprimere il proprio talento;
- l’esperienza continua sul campo, anche differenziata in molti modi, e molti mondi, è quella palestra pratica che sviluppa in maniera definitiva un talento di partenza;
- l’atteggiamento, anche una volta intrapresa la carriera ristorativa, deve essere sempre quello del costante desiderio di migliorarsi;
- adagiarsi sui successi, senza spirito innovativo, rischia infatti di provocare un calo qualitativo, in un tipo di attività che risente dell’usura del tempo e del fattore “noia”.
Perché la ristorazione è cosí complessa
- Non basta il desiderio di entrare nel mondo ristorativo, pur possedendone il talento adeguato e la passione, per ottenere risultati;
- il mondo della ristorazione infatti è altamente competitivo e complesso in tutti i suoi risvolti;
- a maggior ragione nel nostro presente e nel futuro prossimo, che richiederà sempre più competenze specifiche;
- molte sono le istanze a cui prestare la dovuta attenzione, molte le esigenze da soddisfare;
- tanti i rivoli verso cui indirizzare il proprio talento, cercando di non disperderlo o vanificarlo, compiendo scelte errate che allontanino dall’obiettivo finale;
- per il quale occorre un piano di sviluppo adeguato, specifico e calibrato correttamente.
Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino non credo sia necessario per riuscire, di nascere con una cazzaruola in capo basta la passione, molta attenzione e l’avvezzarsi precisi: poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare. Il miglior maestro è la pratica sotto un esercente capace; ma anche senza di esso, con una scorta simile a questa mia, mettendovi con molto impegno al lavoro, potrete, io spero, annaspar qualche cosa. (Pellegrino Artusi)