Credo che capiterà a molti, ripensando alle scuole elementari, di considerarle come uno spaccato di tempo lunghissimo, che ha caratterizzato la vostra vita, forse più di ogni altra epoca successiva. È perché ci rimane appiccicato addosso l’odore di banchi, gessi e gomme, persino ad ogni fine estate o albore d’autunno che verrà in seguito. È perché nonostante il cumulo più o meno grande di anni trascorsi da allora, ne rimangono vividi i ricordi e molteplici le sensazioni. Come le scoperte o i dinieghi, i Natali e l’amicizia che, tra i banchi, storicamente, si fortifica. Per non parlare degli insegnamenti piovuti dall’alto, da un’autorità che non genera ancora del tutto il sapore della sfida. Immaginiamoci ora un talento, il talento nelle scuole elementari.
Come sopravvive o si fortifica in questo lustro che è la palestra più prossima per ogni sogno ed ogni speranza? Il lavoro di chi, in tale contesto, viene a contatto con un potenziale talento, non sarà mai banale. Giacchè puó essere lo spartiacque decisivo tra l’imposizione di tale dote, la sua consapevolezza e persino l’abbandono.
Coltivare il talento nelle scuole elementari
- Il talento, lo sappiamo, è materia delicata che va gestita con estrema cura;
- dal punto di vista pedagogico il rapporto che si instaura tra il talento e gli educatori che con esso vengono a contatto è fondamentale per la sua emersione;
- le scuole elementari, giá di per sè, rappresentano la forma primaria e più incisiva di educazione per coloro i quali saranno gli adulti del domani;
- e chi possiede un talento che si manifesta a partire dalle scuole elementari necessita probabilmente di un’attenzione ancora più capillare;
- fatto salvo che l’uguaglianza di mezzi e possibilità forniti rimane l’aspetto più complesso, affascinante, indispensabile in ambito scolastico;
- un dovere dogmatico;
- anche e soprattutto riferendosi a quel talento che spesso non è cosí evidente e si nasconde tra le tante “piaghe” della crescita;
- il talento nelle scuole elementari è pertanto una sfida da affrontare con determinazione, sagacia, ma anche prudenza di giudizio;
- capacità di analisi profonda e sostegno incondizionato;
- appoggiandosi a tutte le competenze che nel campo si sviluppano, giorno per giorno, grazie all’interesse e all’entusiasmo di chi, della comprensione del talento, fa una vera e propria missione.
I risvolti della scuola elementare
- Il termine elementare è riferito al fatto che, in questo ordine scolastico, si insegnano le basi della conoscenza, gli elementi fondamentali della scienza, dell’arte e dello studio in generale;
- nel primo livello istruttivo vengono poi date le basi per la scrittura, per la lettura e per la matematica;
- usando come metafora quella di tipo costruttivo, possiamo immaginare il giovane individuo come un edificio in divenire sul quale vengono edificate (durante un quinquennio per l’ordinamento italiano) solide fondamenta per l’apprendimento presente e per quello che si integrerà ulteriormente in futuro con le medie, le superiori e forse, osiamo dire, per il resto dell’esistenza;
- la scuola elementare è peró e pertanto obbligatoria;
- ai bambini che la frequentano offre infatti l’opportunità non negoziabile di sviluppare le tante dimensioni che ci caratterizzano come esseri umani senzienti;
- da quelle cognitive, a quelle emotive, affettive, sociali, corporee fino a giungere a quelle etiche e religiose;
- perché grazie alle conoscenze ed ai linguaggi propri di ogni differente disciplina, vengono poste le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico, lo stesso indispensabile alla formazione di cittadini del domani, il più consapevoli e responsabili possibile.
La scuola non è riempire un secchio, ma accendere un incendio.
(William Butler Yeats)