Il talento, a qualsiasi età si manifesti, ha bisogno del giusto spazio di manovra. Del nutrimento per far sí che cresca fino a trovare modo di esprimersi. Della passione che lo incentivi soprattutto nei momenti di difficoltà. Del medesimo tempo per svilupparsi, sia che sopraggiunga in gioventù, sia che lo faccia in altri periodi della vita. Della pazienza di articolarlo secondo le sue precise caratteristiche. Della determinazione a non farsi sommergere. Perché ne abbiamo avuto testimonianza, di quanto il talento sia un bene di inestimabile valore, da non sprecare, anche quando sembra oramai troppo tardi, troppo difficile dargli forma e sostanza. Ma il talento essenzialmente è un qualcosa che appartiene al singolo e soprattutto lo autodetermina, anche se avrebbe bisogno di un parterre più ampio al quale darsi in pasto. È sempre sottile infatti il confine nel quale il talento si muove, di soddisfazioni e realizzazione. Qui si gioca ogni suo futuro.
Il talento, dono tra gioventù e maturità
- Il complesso rapporto tra uomo e talento trova nel tempo una variabile fondamentale;
- sia esso tempo necessario di espressione o materiale nella sua emersione;
- un talento che viene fuori in tenera età ha più possibilità di sviluppo nella direzione del successo;
- questo è un postulato forse logico, ma non sempre corrispondente al vero;
- perché la gioventù è sinonimo di inesperienza e pertanto, in questo caso, la gestione del talento potrebbe essere più difficoltosa;
- un talento che emerge in età adulta potrebbe avere dei limiti, ma possiede anticorpi maggiori da spendere nel suo bisogno di compiersi totalmente;
- in realtà ogni verità che possiamo qui esprimere, scomoda od ovvia che sia è in grado di essere ribaltata;
- proprio per la natura stessa della materia talento, malleabile, imprevedibile, esplosiva al punto di essere un’arma a doppio taglio per chi la possiede.
Indirizzare il talento a qualsiasi età
- Il talento giovane ha bisogno di un supporto nella primissima fase del suo sviluppo;
- anzi è meglio dire che il talento in tenera età ha una percentuale di inconsapevolezza, la quale necessita di un preciso indirizzamento;
- senza rischiare però di trasformare l’evidenza in un connotato negativo;
- senza sovraccaricare il giovane talentuoso di aspettative;
- perché il talento rimanga un qualcosa di positivo e non crei reazioni ad esso contrarie;
- il talento deve essere piacere, urgenza di espressione, il talento va allevato nella giusta maniera;
- questo succede anche per il talento adulto che, sebbene appartenga ad una diversa fase dell’esistenza, ha bisogno della medesima positività per rendere al meglio;
- l’adulto può avere certo più consapevolezza, maggior capacità di gestione;
- ma un talento emerso tardi o riconosciuto dopo merita comunque cura ed attenzione;
- perché la frustrazione potrebbe anche possedere un’incidenza superiore, perché il tempo rischia di sembrare poco, perché la sovrapposizione del quotidiano ha il cattivo vizio di oscurare ogni ipotesi per il talento di liberarsi.
Non nascondere i tuoi talenti, sono stati fatti per essere usati. Cosa è una meridiana nell’ombra?
(Benjamin Franklin)