Il talento nei figli

attore smith

I figli, si sa, sono parti del cuore di ciascun genitore. Come si è a conoscenza del fatto che il talento è una materia esplosiva pari quasi alla nitroglicerina. Sia che lo consideriamo nella sua ipotesi positiva, un fedele modo d’espressione. Sia che lo analizziamo da un punto di vista uguale e contrario. Un bene insomma da trattare con estrema cura, di gestione ancora più difficile quando perviene tra le mani di chi non ha la giusta esperienza, come accade per i fanciulli. Un genitore invece dovrebbe avere il totale autocontrollo, quella dose di saggezza sufficiente per rappresentare uno dei capisaldi fondamentali per il talento giovane. Per consigliarlo, confortarlo, dare valore alle variabili positive a cui facevamo riferimento. Perché il talento nei figli rappresenti uno splendido dono, non un’arma a doppio taglio.

Il ruolo del genitore nel talento dei figli

  • Un genitore è la prima, fondamentale barriera di appoggio per ogni figlio;
  • all’interno della famiglia si costruiscono le solide fondamenta del carattere dei bambini, poi ragazzi ed uomini del futuro;
  • prima di ogni altro contesto sociale o collettivo, una sorta di imprinting proviene dall’abitudine quotidiana al comportamento;
  • il talento nei figli puó rendere ancor più difficoltosi i rapporti tra genitori e figli;
  • quando il talento non è compreso o appoggiato in toto;
  • quando si pongono ostacoli alla sua libera espressione, per capriccio o incapacità di immedesimarsi;
  • un genitore non dovrebbe mai considerare i  figli come proiezione di se stessi;
  • dei propri sogni, delle proprie ambizioni o frustrazioni;
  • il talento nei figli va gestito con equilibrio e non deve mai lacerare quel rapporto di affetto che lega indissolubilmente, per natura, genitori e figli (o perlomeno cosí dovrebbe essere);
  • perché opposto agli ostacoli sta il tentativo di manipolare il talento, portandolo all’estremo, nella folle corsa ad un successo che porti benessere generale nel nucleo familiare.

La società ed il rapporto con le famiglie

  • La ricerca spasmodica di successo e l’esaltazione di modelli improntati solo a questo, non favorisce l’emersione di in talento;
  • che ha bisogno del giusto terreno per fiorire;
  • del tempo per sapersi esprimere;
  • dello spazio per percorrere ogni traiettoria necessaria al suo sviluppo;
  • i genitori consapevoli di avere figli di talento dovrebbero fare un passo indietro e permettere a chi della coltivazione del talento fa una missione di agire in totale libertà;
  • in un rapporto fiduciario reciproco che veda il bene del giovane/figlio al primo posto;
  • esistono scuole, maestri ed allenatori del talento che improntano il loro lavoro essenzialmente su questo, in modo tale che durante la coltivazione del talento non venga mai persa di vista anche la coltivazione dell’individuo;
  • con le sue passioni, i suoi limiti, i suoi tempi, le sue esigenze;
  • perché la salute mentale e fisica di un figlio è il solo dono necessario alla felicità di ogni genitore di successo.

C’è una sola cosa che io posso fare,
è di nutrire i tuoi sogni e poi lasciarteli realizzare,
ma se le tue illusioni si trasformassero in delusioni
io cercherò di darti la forza per continuare a sperare (lottare)”.
(Eugenio Finardi, “Mio cucciolo d’uomo”)

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