Il Festival di Sanremo, si sa essere una kermesse scintillante. Piena di polemiche e contraddizioni spruzzate di musica. Che ogni volta, a fatica, riesce emergere dalla palude delle infinite discussioni che lo accompagnano. Ma non è la solita questione dei tempi cambiati, delle cose migliori oramai passate. Perché fa tutto parte della sua storia. Sin dal lontano 1951 (anno del primo Festival allestito allora al Salone delle feste del Casinò di Sanremo). Nella quale non sono mancati eventi tragici, collegamenti crudi con la realtà circostante, lustrini e fascinazione ai massimi livelli. A seconda del periodo in cui immergeva il proprio mondo, della tipologia di conduzione scelta. E così via. Quest’anno il veleno lo abbiamo avuto nella coda, benché abbia serpeggiato in lungo e in largo durante la settimana di svolgimento della sfida. Forse il tipo di scontro più centrato in assoluto, su vincitori e vinti. Punteggi classifiche e presunti imbrogli. In mezzo a tutto ciò alcuni talenti giovani hanno navigato a vista, tra i marosi del Mar Ligure. Prendiamo il talento di Geolier, forse poco inquadrabile, ma in grado di aggregare un popolo, quello napoletano, in modo trasversale. Anche superando la ritrosia di generazioni che poco hanno, solitamente, di familiare con il suo genere musicale.
Il talento di Geolier in breve
- Il vero nome di Geolier è Emanuele Palumbo;
- nasce a Napoli ilIl 23 marzo 2000;
- nel quartiere di Secondigliano;
- il suo genere musicale è oscilla tra l’hip hop ed il suo sottogenere trap;
- il suo nome d’arte deriva dalla parola francese geolier che si traduce con secondino, nome degli abitanti di Secondigliano;
- cresce ascoltando dischi di artisti quali C0’Sang (gruppo hip hop italiano attivo tra il 1997 e il 2012), Club Dogo (gruppo hip hop milanese formatosi nel 2002), Michael Jackson, Nas e 50 Cent (rapper statunitensi) e Rocco Hunt.
- Ha pubblicato in studio due album.
Una carriera agli inizi del suo percorso
- Il debutto sulla scena musicale avviene nel 2018 con il singolo P Secondigliano;
- nel 2019 firma per la casa discografica indipendente BFM Music;
- nell’ottobre 2019 pubblica il suo album d’esordio Emanuele;
- nell’album compaiono diverse collaborazioni con musicisti legati al suo stesso genere;
- in un anno raggiunge le 50000 unità vendute a livello nazionale, venendo certificato come disco di platino;
- nel 2020 aumenta le sue collaborazioni e pubblica il singolo Fuego;
- preceduto dal singolo Chiagne nel gennaio 2023 pubblica il secondo album Il coraggio dei bambini;
- il debutto a Sanremo 2024 lo proietta al secondo posto finale con la canzone I p’ me, tu p’ te;
- nella serata delle cover trionfa con un medley eseguito assieme a Guè, Luchè e Gigi D’Alessio;
- il suo exploit ha generato numerose polemiche per i fischi con cui pubblico e stampa hanno accolto la sua vittoria nella gara delle cover e per il corposo numero di voti da casa che lo hanno spinto in alto in classifica.
Il cielo ci sta guardando
E quando piove è perché
si è dispiaciuto per me e per te
perciò ora sta iniziando a piovere
siamo due estranei che si incontrano
e stavano pensando a tutte le cose che hanno fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
Io per me, tu per te. (Geolier)