Ci sono molti campi, nei quali soprattutto il successo ad alti livelli é sinonimo di talento. Altrimenti non sarebbe possibile innescare quel meccanismo che fa dimenticare un talento. Elemento soggettivo, materia plasmabile, ma impossibile da perdersi nella sua essenza. I talenti dimenticati cedono alla pressione di un contesto che prevede sempre di ottimizzare al proprio massimo le risorse personali. Esercitato al di fuori di essi. E nelle diverse fasi di affermazione, talvolta qualcosa non va per il verso giusto. In un equilibri molto labile, sempre al confine tra top e flop, ma nel quale le mezze misure, di rado, sono previste. Laddove il talento prevede caratteristiche tali, la dimenticanza é per davvero una delle concrete possibilità. Se dilatati nel tempo, sottoposti all’azione della memoria, privati di costanza e continuità anche i talenti più fulgidi svaniscono di materia. Si fanno inconsistenti.
I talenti dimenticati nello sport e nell’arte a 360°
- I campi artistici o sportivi rimangono per distacco i più difficili nei quali operare;
- dove gridare al talento avviene talvolta in maniera eccessiva;
- ed altrettanto velocemente si manda nell’oblio chi non soddisfa più i bisogni del pubblico;
- esigente nei modi e nei contenuti, ignaro delle fatiche che stanno dietro alla coltivazione di un talento;
- pronto ad innalzare e gettare nella polvere in un batter di ciglia, spietatamente;
- nell’ambito sportivo di solito una discriminante negativa è rappresentata a maggior ragione dalla giovane età;
- sempre più spesso si pretende che il giovane talento dimostri appieno le sue qualità in un lasso di tempo molto breve;
- per far sì che queste possano essere sfruttate a dovere e più a lungo;
- per essere performanti nell’interesse di un nutrito gruppo di beneficiari;
- il talento giovanissimo però, spesso, non è in grado di gestire appieno le responsabilità derivanti da questa condizione;
- e se si verifica uno stop, anche solo momentaneo, nel processo di crescita, il rischio concreto è quel disinteresse che porterà alla negazione, all’abbandono, al fallimento;
- anche precoce, anche immotivato;
- mancando gli strumenti essenziali per far fronte alle difficoltà;
- è in questo caso che la rete di protezione attorno al talento dovrà agire per permettere ugualmente il progresso con tempistiche più adeguate;
- lo stesso avviene nei campi artistici, dove la selezione ha diversi parametri, ma eguali risultanze;
- qui la pressione che si attua nei confronti del talento tocca piuttosto la qualità del prodotto fornito;
- che deve mantenersi sempre e comunque su un determinato standard di gradimento;
- altrimenti ad un talento in declino sarà sempre pronto a subentrarne un altro in piena ascesa.
La feroce azione del tempo
- L’azione del tempo è sempre feroce ed inesorabile;
- sulla materia, ma anche sui sentimenti;
- agisce centellinando gioie e dolori;
- e la memoria non si sottrae a questo percorso, sia che faccia riferimento al ricordo vero e proprio;
- sia che si trovi ad essere traslata verso un’altrui qualità, ora celebrata, ora dimenticata;
- i talenti dimenticati, rischiano quindi di diventare talenti perduti;
- perché ciò che si dimentica perde vigore, e la mancanza di quella forza trainante, rappresenta così un incentivo alla rinuncia;
- per fare in modo che la dimenticanza non incida sul talento, occorre un lavoro ancora più costante, una fiducia alimentata anche dall’ambiente esterno più prossimo al talento.
Dimentichiamo quello che é già successo, perché ci si può lamentare, ma non tornare indietro. (Tito Livio)