Il Segreto del talento delle donne

il talento delle donne

Le questioni di genere sono di grande attualità. Ma possono riguardare anche il talento delle donne? E soprattutto con cosa si confrontano le ragazze che vogliono scoprire o sviluppare i propri talenti?

Secondo l’attrice Lucilla Giagnoni, il talento delle donne è “essere capaci di armonizzare l’impossibile e gli opposti”. Sono chiamate a tenere insieme caratteristiche diverse, aspettative diverse, ruoli diversi.
In particolare, lo sguardo proprio e quello altrui, vale a dire quello che loro desiderano e gli stereotipi di genere. Nel 1946, ad esempio, si credeva che donne e uomini non fossero ugualmente intelligenti, e quindi non avessero possibilità di sviluppare i propri talenti. Che la propria biologia ne condizionasse il futuro. Fino al 1963, ad esempio, una donna non poteva essere giudice. La motivazione era data per assodata: erano soggette a sbalzi ormonali, quindi emotivi, e di conseguenza non potevano valutare con l’obiettività necessaria alla professione. Assurdo, oggi, normale, meno di mezzo secolo fa.

 

Il talento professionale

Oggi le ragazze sanno che possono aspirare ad ogni lavoro, a sviluppare il proprio talento professionale senza nessun divieto formale. Eppure sanno bene, anche, che non tutto è superato. Per rimanere nell’ambito professionale ed educativo, ad esempio, le donne sanno che se il loro talento è scientifico, o matematico, saranno considerate delle mosche bianche. Solo 12 donne su 1000 abitanti, ogni anno, si laureano in una delle materie così dette STEM (Scientifica, tecnica, ingegneristica, matematica) e ttte loro sanno che qualcuno dirà loro che non può essere il loro vero talento.
Può essere davvero così? No. Come non lo è la convinzione che le donne non potessero giudicare, come dimostra la storia e la quotidianità delle aule di tribunale, popolate da giudici spesso molto preparate proprio perchè, per dimostrare il proprio talento e l’errore di chi le giudicava a priori hanno dovuto studiare di più e meglio.

 

Il talento nello sport

Lo sanno ad esempio le atlete, in particolare quelle che praticano sport di contatto, ruvidi, tradizionalmente considerati da maschi. Il pugilato, ad esempio, o il calcio. Un caso per tutti: le calciatrici, che ancora oggi fanno, in Italia, del loro talento un secondo lavoro da coltivare come un hobby (e chi pratica uno sport sa quanto sia fisicamente impegnativo). Lo praticano solo a tarda sera, uscite dal lavoro che le mantiene, o nel fine settimana, non di rado pagando di tasca propria trasferte e attrezzature. Qualcuno spesso non perde occasione di ricordare loro che quello che loro praticano non è  calcio vero. Eppure sono riuscite a qualificarsi ai Campionati Mondiali, benfigurando tanto da farsi amare da tutto il Paese e non solo, compresi i più scettici. Nello stesso anno in cui ai Mondiali, i colleghi maschi non si sono nemmeno qualificati. Tante donne si sono sentite ripetere per anni che quello che consideravano il loro talento era una cosa da maschi. E questo, spesso, anzichè fermarle le ha convinte a farlo, e farlo meglio.

 

Il talento nell’arte

Un ambito in cui sembra che il discorso possa essere diverso sono i talenti artistici. Oggi ci sono artiste, musiciste, scrittrici. Tante, e di successo. Eppure, è davvero questo lo spazio del talento delle donne? Storicamente, quante pittrici ricordate, andando più indietro di cinquant’anni? Pochi. Sono sicuramente di più, molte di più, le attrici, musicisti, artiste, scrittrici che vi vengono in mente tra i contemporanei. Il che evidentemente dimostra che di certo, le donne come gli uomini sono ricche di talento e determinazione. Ma quante di loro sono state premiate? Un solo esempio. Il Premio Strega, il più grande Premio letterario italiano, è stato fondato nel 1947. Al 202o, le vincitrici sono state solo 12. Eppure, gli uomini dotati di talento non sono di più delle donne. Anche perchè, come sappiamo, il talento non è soltanto una dote di natura, ma costanza e impegno

 

Le donne nascondono il talento? No.

E allora, perchè nei premi le distinzioni si vedono così tanto? Una donna che scopre il suo talento dovrebbe rassegnarsi a non vederselo riconosciuto? Tutt’altro. Le donne, proprio perchè sono abituate a conciliare gli opposti e le idee contrarie, sono spesso più forti, determinate tendono a impegnarsi di più. Lo dimostra il dato del Censis: le ragazze sono il 60% dei laureati, e crescono del 20% ogni anno, e si laureano in media con voti più alti e più in fretta. Eppure sono i maschi a trovare più in fretta lavoro. Eppure, riporta Il Mattino, se le donne sanno di essere intelligenti, si rivelano meno ambiziose, tendono a dubitare di più. Se una professionista viene chiamata a esprimersi in un panel, sarà più facilmente lei che non il suo collega a domandarsi se ne è all’altezza. Perchè? I colpevoli sono proprio loro: gli stereotipi di genere. Anche non volendo, l’abitudine a considerare il talento delle donne inferiore ha lavorato dentro di loro. Ne ha alimentato le insicurezze.

 

I nemici del talento delle donne

E poi la società ha contribuito. con il cosiddetto gender pay gap, ad esempio, la differenza di stipendio in base al genere. Tra una donna e un uomo con lo stesso lavoro, la prima guadagna il 33 per cento in meno. O le dimissioni in bianco, fatte firmare alle donne per cautelarsi da una possibile maternità.
Le donne sono chiamate a fare sintesi tra desideri. Lavoro e famiglia, ad esempio, perchè per molti è ancora normale che dei figli si occupino loro. Quanto tempo avanza alle donne per coltivare il proprio talento? Poco. Così molte non ce la fanno, e rinunciano. Così le donne di talento in vista sono sempre meno, e alle donne giovani mancano i cosiddetti role model, modelli a cui ispirarsi.
Eppure è con la tenacia, una grande dote delle donne, come abbiamo visto, che cambiano le cose. Non serve essere pessimiste, ma coraggiose. Coltiva il tuo talento e sii tu, l’esempio di cui il talento delle donne ha bisogno!

 


 

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