Il talento di Bud Spencer dietro il mito

Un attore simbolo dei cosiddetti spaghetti western, film che hanno segnato un’epoca. Ma anche molto di più. Il dietro le quinte del talento di Bud Spencer vale la pena di essere indagato.

La metà forse più iconica, per la figura possente e bonaria, della coppia artistica formata insieme a Terence Hill. Il talento di Bud Spencer è noto alla gran parte delle persone comuni soprattutto per questo. Ma la sua storia personale e artistica va molto oltre questo. Si tratta di un artista poliedrico e tutto da scoprire, dietro la figura già mitica, il simbolo che ha regalato grandi risate agli amanti delle commedie  nostrane. Vale la pena di conoscerlo meglio.

Nasce il talento di Bud Spencer

La nozione più semplice forse non è nota a tutti. Nonostante il nome che voleva suonare americaneggiante, Bud Spencer è italianissimo, di Napoli nello specifico. Prima di esplodere nel cinema è soltanto Carlo Pedersoli, nato nella città partenopea nel 1929. Con l’inizio della guerra, però, la famiglia si trasferisce a Roma. Qui, nell’immediato dopoguerra si iscrive a Chimica all’Università, fino a che la famiglia non si sposta di nuovo, ma questa volta di continente. I Pedersoli vanno a Rio de Janeiro, dove il ragazzo imparerà rapidamente il portoghese e inizierà a lavorare come carpentiere, dando prova fin d’ora delle sue molte abilità. Il talento di Bud Spencer deve ancora sbocciare.

Tornerà poi in Italia e si dedicherà al pugilato e al nuoto, ma anche – finalmente – al cinema. Siccome è un ragazzo molto avvenente, nel 1950 gli viene offerto un ruolo in due film epici, “Quo vadis” e poi “Annibale”.E qualche altro lavoro, tra cui una delle prime prove di un giovanissimo Mario Monicelli. Solo nel 1967, però, il talento di Bud Spencer inizia a farsi vedere. Nel 1967 il regista Colizzi ha bisogno di un gigante, e Pedersoli, con i suoi 120 kg per 1.94 è l’uomo giusto. Sarà il protagonista di “Dio perdona, io no”. Deve però trovarsi un nuovo nome, che suoni statunitense. Presto fatto: un omaggio alla sua birra preferita, Budwiser, e all’attore Spencer Tracy: è nata la figura di Bud Spencer.

L’esplosione del talento di Bud Spencer con Terence Hill

Si farà amare da moltissimi, ma il suo destino non potrà essere scisso da quello di un collega a cui toccherà una sorte simile. Nome inglese per un artista italianissimo: Terence Hill è, in realtà, Mario Girotti. I due si conoscono a fine anni Sessanta, e hanno un tale successo che – nonostante Bud non avesse nessuna voglia di continuare a fare l’attore western – saranno coperti di offerte. I primi iconici titoli che fanno conoscere a tutti il talento di Bud Spencer e Terence Hill li ricordano in molti: I 4 dell’Ave Maria”, “La collina degli stivali”, “Lo chiamavano Trinità” e “Continuavano a chiamarlo Trinità”.

Si tratta però soltanto degli inizi. Gli anni Settanta sono quelli dell’apoteosi del talento di Bud Spencer. Racconta Napolifans che in quel decennio è “protagonista assieme a Terence Hill di altri sette grandi successi e ha grandi soddisfazioni anche in film interpretati da solo. Ad esempio, nel 1973 interpreta per la prima volta il ruolo del Commissario Rizzo su un suo soggetto in “Piedone lo sbirro”. Costruisce così il personaggio del Commissario Rizzo, che i suoi metodi investigativi poco convenzionali e con molto sentimento, e lo interpreterà altre volte. Totalizzerà 21 film solo negli anni Settanta”. Quando la coppia si separerà nel 1985, prima di un fugace ritorno, i film insieme saranno 14. Il talento di Bud Spencer gli varrà, nel 2010 un prestigioso David di Donatello alla carriera.

Il talento di Bud Spencer e le sue molte declinazioni

Secondo i suoi figli, Bud Spencer aveva “Un talento naturale che gli permetteva di cimentarsi ed eccellere in molte cose con successo”. Pedersoli aveva, infatti, molte abilità. Raccontano i figli: “Diceva che lo sport gli aveva insegnato i grandi valori: l’amicizia, la lealtà…Ma soprattutto la consapevolezza di “non sentirsi mai migliori degli altri”, hanno raccontato ad Avvenire. “Lui si è sempre considerato un dilettante, anche nel cinema.” La più importante delle sue abilità, però, fuori dal cinema, è quella per il nuoto. Da ragazzo affronta anche qualche incontro di pugilato nella categoria pesi massimi, vincendo tutte le sfide.

Ma il talento di Bud Spencer più vistoso è in acqua. Stabilisce inoltre rapidamente molti record nel nuoto: nel 1949 diventa campione italiano nei 100 metri stile libero e nel 1950 è il primo italiano a nuotare sotto il minuto in quella categoria (59:50 secondi il 19 settembre 1950). Alla fine della sua carriera di nuotatore Carlo avrà accumulato sette titoli italiani (oltre ad altri tre nella categoria juniores) e inoltre sarà campione nazionale per quattro volte nella staffetta. Nel 1952 farà anche parte della nazionale italiana ai Giochi Olimpici di Helsinki arrivando quinto nelle qualifiche dei 100 metri stile libero. Quattro anni dopo è convocato nuovamente ai Giochi Olimpici, questa volta a Melbourne, dove arriverà ad un rispettabile undicesimo posto. Sarà inoltre un membro del Settebello, la nazionale italiana di Pallanuoto. E ancora. Sarà compositore, artista. E aviatore, in omaggio a una passione scoperta su un set del ’72 in Colombia, che lo porterà a prendere con abnegazione il brevetto di pilota, e volare per tutta la vita. Il talento di Bud Spencer, anche oggi, resta davvero sorprendente.

 

Bud Spencer compositore

Carlo Pederzoli viene ingaggiato dalla società discografica RCA per la quale comporrà canzoni napoletane e folk dal 1960 al 1964, dimostrando il suo talento anche nel campo musicale, ma la sua arte è in un altro settore e lo stesso Pedersoli lo scoprirà presto.

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