La comicità, come talento, è quella capacità di provocare riso con la propria verve. Il comico, colui che si trova al centro della scena, possiede un dono semplice, nella sua complessità. Tanto utile da diventare indispensabile, a rendere il mondo un luogo migliore. Laddove le storture quotidiane che ci affliggono possano trovare un poco di sollievo. Inaspettatamente cogliendo l’attimo sublime di calma che li attraversa. E senza sosta si sussegue così il contiguo muoversi della risata, a risanare i guai. Quando si ascolta un comico, l’attesa è lo spazio nel quale il talento si compie ed il tempo trascorso non ha fatto altro che ribadirne l’importanza. Sin dall’antichità, quando si stagliavano figure imponenti come il greco Aristofane e la comicità prendeva la strada della satira, giungendo poi al comico così detto moderno che, nel Regno Unito di fine ottocento, aveva le sembianze di mostri sacri quali Charlie Chaplin e Stan Laurel. Il vaudeville americano poi, Buster Keaton e i fratelli Marx, l’altra metà di un sogno. Lo stesso che accompagna chiunque si affacci al pianeta della risata, che nasconde in sé una profondità maggiore di quanto si creda. Ed è per questo che anche i comici nostrani sono molto più che comici, sono artisti a tutto tondo. Osserviamo ad esempio in tal senso il talento di Claudio Bisio e la sua poliedricità.
Il talento di Claudio Bisio alle origini
- Claudio Bisio nasce a Novi Ligure nel 1957;
- di professione attore, ma non solo, il talento di Claudio Bisio si è espresso nel tempo in ambito televisivo, nel cabaret, nella comicità, nel doppiaggio, come umorista in genere…
- Il trasferimento a Milano, all’età di 5 anni, segnerà le fortune della sua carriera giacché si trovò a crescere in un ambiente piuttosto florido nel settore della comicità;
- per alcuni anni tentò la carriera universitaria frequentando la facoltà di Scienze Agrarie;
- ma ben presto capì che il suo talento lo portava altrove;
- nel 1981 ottenne il diploma presso la Civica scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano;
- nella sua gioventù divise il proprio tempo tra impegno politico e passione teatrale;
- fu infatti al Centro Sociale Leoncavallo che mosse i primi passi nella recitazione;
- i suoi punti di riferimento artistico sono stati il Gruppo del Teatro dell’Elfo (Paolo Rossi e Gabriele Salvatores tra loro), il palcoscenico dello Zelig (locale di culto e patria per eccellenza del cabaret milanese) e Rocco Tanica (tastierista del gruppo Elio e le Storie tese) grazie al quale si lanciò anche nella carriera di cantante;
- la sua primissima partecipazione televisiva di rilievo è stata quella nella sitcom Zanzibar;
- è stato candidato per tre volte al David di Donatello (migliore attore protagonista e non protagonista) e due al Nastro d’argento;
- autore di gran parte dei suoi stessi monologhi ha allargato l’arte della scrittura anche attraverso la pubblicazione editoriale.
La sua definitiva deflagrazione
- Il talento di Claudio Bisio ha trovato il vero successo, in maniera inaspettata, nei primi anni ’90 in qualità di cantante rap con il singolo Rapput e l’album Paté d’animo;
- nello stesso periodo interpreta due film importantissimi per la cinematografia italiana, diretto proprio da Gabriele Salvatores: Mediterraneo (1991) e Puerto escondido (1992);
- nel 1996 si lancia nell’attività pubblicitaria, risultando particolarmente efficace;
- nel 1997 ha condotto Facciamo cabaret, antesignano del celebratissimo Zelig;
- nelle due successive stagioni televisive entra a far parte dell’iconica squadra di Mai dire goal;
- sempre nei medesimi anni, la sua carriera di attore si dipana attraverso la fiction televisiva ed il cinema;
- teatro, cinema, tv, cabaret, conduzione e musica ne segnano i decenni successivi con incursioni nel mondo del doppiaggio;
- oramai partecipe assiduo della commedia italiana del nuovo millennio recita, tra gli altri, in Benvenuti al sud (2010), Benvenuti al nord (2011), Maschi contro femmine (2010) e Femmine contro maschi (2011);
- il programma legato più di tutti alla sua immagine è stato senz’altro Zelig, del quale abbandona la conduzione nel 2012 dopo 15 anni;
- nel 2015 diventa giudice di Italia’s got talent;
- nel 2019 conduce assieme a Claudio Baglioni il Festival di Sanremo;
- è del 2021 invece il graditissimo ritorno alla testa dello storico Zelig;
- nell’ottobre del 2023 esce nei cinema il suo primo film da regista L’ultima volta che siamo stati bambini.
I miei libri non nascono per l’editoria, ma sulle assi di un palcoscenico, sono detti prima che scritti. (Claudio Bisio)