Durante l’adolescenza sognavo di partecipare alle Olimpiadi e diventare una campionessa di atletica leggera proprio come il mio idolo, Irina Privalova. Una grande atleta russa, specializzata nella velocità. Semmai avessi avuto qualche qualità in questo campo però, di certo mancavo totalmente della predisposizione al sacrificio fisico. Perché, inutile negarlo, la teoria secondo la quale si nasce campioni perché si possiede un talento naturale è anacronistica. Non corrispondendo alla realtà nei fatti. Tuttavia anche il concetto opposto, centrato solo sul lavoro è spesso fuorviante. Occorre un giusto compromesso per esaltare il talento nello sport. Considerare il successo come un dono offerto da qualche entità superiore è una banale scusante, adoperata da chi si adagia su atteggiamenti passivi. Ricercare unicamente il talento, non focalizzandosi su impegno e dedizione, alla base dello sviluppo di ogni atleta, è una soluzione che frena spesso anche le Federazioni sportive di alto livello.
Tutti amerebbero circondarsi dei migliori e i giovani che intraprendono una carriera sportiva sognano sempre traguardi prestigiosi. Ma i progetti di ricerca del talento sono complessi ed anche possedere tale dote non preserva mai dal fallimento.
Far crescere il talento nello sport
- Per permettere al talento nello sport di emergere e svilupparsi occorre creare le condizioni ideali affinché ciò avvenga;
- tutte le nazioni investono parecchie risorse in questo campo;
- ma necessaria è soprattutto una strategia di programmazione a lungo termine;
- perché non esiste nulla di più deleterio dell’improvvisazione;
- il talento sportivo emerge sia negli sport individuali, dove il lavoro ricade sul singolo, che in quelli di squadra, dove uteriori facoltà entrano in campo.
Alcune frasi e definizioni
- Il talento sportivo è la capacità di eseguire in maniera rapida elegante, facile ed efficace, quelle azioni che le schiappe riescono o tentano di fare soltanto in modo lento, goffo, con difficoltà e spesso senza neanche raggiungere l’obiettivo (Piero Delfini. Maestro di sport del CONI).
- Chi è figlio di un campione ha solo il 50% di possibilità in più di raggiungere ottime prestazioni, possibilità che sale del 75% se entrambi i genitori sono stati atleti (Leonid Sergijenko, articolo su talento sportivo e genetica).
- Personalità, motivazioni, esperienze, capacità (atletiche, tecniche, tattiche), abilità mentali ed ambiente influenzano la carriera sportiva (Barbara Rossi, ex tennista e telecronista sportiva).
- Lo sport insegna che per la vittoria non basta il talento, ci vuole il lavoro e il sacrificio quotidiano, come nella vita (Pietro Mennea, campione olimpico).
- Nello sport di vertice si definisce talento un soggetto che, tenuto conto dell’allenamento già realizzato, è capace di prestazioni sportive superiori alla media rispetto a gruppi di riferimento di soggetti di sviluppo biologico dello stesso livello e con abitudini di vita simili (cit).
- Potrebbero esserci persone con più talento di te, ma non hai scusa se qualcuno lavora più duro di te (Derek Jeter, ex giocatore di baseball).
Cosa significa avere talento nello sport
- Un talento sportivo apprende più rapidamente il gesto tecnico;
- possiede abilità superiori ed un fisico con qualità organiche di livello eccelso;
- ha capacità nel saper soffrire, nell’attingere alle risorse fisiche fino all’estremo ed oltre;
- dimostra una determinazione che sorpassa la soglia della normalità, ciò che si definisce in toto nei termini di resistenza e resilienza;
- dimostra predisposizione mentale fondata su attenzione, dominio delle proprie emozioni, senso di responsabilità e forza psicologica, quella che permette di affrontare problemi ed avversità;
- gestisce lo stress durante la fase competitiva;
- un talento sportivo può sempre esistere, ma va comunque dimostrato sul campo ad alti livelli per essere considerato espresso;
- un ambiente favorevole aiuta il talento sportivo ad emergere grazie a tempi di realizzazione consoni e a maestri che lo maneggino con cura;
- nella fase di sviluppo e affermazione il talento sportivo dell’atleta deve essere messo nelle condizioni migliori per coniugare allenamento e vita.
Citius, altius, fortius (Henry Didon 1894, motto olimpico)