Spesso si tende a dare al talento una connotazione puramente remunerativa. Ricercare il talento in funzione del profitto che, da esso, si potrà trarne in futuro. Ma il talento, quando espresso nella sua pienezza, è in grado di generare un beneficio soprattutto in termini di soddisfazione personale. Che va ben al di là della mercificazione (benchè essa sia comunque parte integrante di una vita che dipende, in molti sensi, anche dal denaro). Importa, nell’essenza, sentirsi liberi, affinchè la ricerca di un talento, sia interiore alla persona dotata o esercizio che altri compiono dall’esterno come attività, mantenga sempre l’aspetto più puro che le appartiene. Solo cosí, ricercare il talento diventerà un passaggio cardine nella crescita dell’individuo, nella sua proiezione in un domani di successo garantito o in ogni caso assente da frustrazioni. Perché l’equilibrio in gioco è sottile e arduo da mantenere, perché l’aspetto psicologico vi si lega in maniera indistinta.
Cos’è la ricerca?
- Con il termine ricerca si definisce ogni attività di studio che mira ad estendere e ad approfondire le conoscenze in modo sistematico, attraverso l’uso di intendimenti e di metodi prettamente scientifici.
- Nel concreto, genericamente, la ricerca è sempre un’attività rivolta a trovare qualcosa o qualcuno;
- nel nostro caso particolare invece, la ricerca di un talento è il metodo più complesso e soddisfacente per rendere chiaro un determinato “dono”;
- il quale peró potrà dare i suoi frutti solo dopo applicazione ed impegno;
- perché cercare un talento ha sfacettature anche maggiori, e permette alla personalità dell’essere umano di trovare compimento, di produrre sulle persone effetti benefici;
- il successo altresí dipende da innumerevoli fattori, non sempre scontati e di facile gestione;
- ricercare e riconoscere il proprio talento, svilupparlo al meglio, non sarà mai un’attività inutile a prescindere dagli esisti futuri.
Perchè ricercare il talento
- Ricercare il talento permette la piena espressione di sè e degli altri;
- in tal senso assume un’accezione straordinariamente positiva;
- che si riflette sulla crescita individuale, ma ha risvolti importanti anche per la collettività;
- un talento puó dare il suo contributo sociale, nella concretezza di un mestiere che incida;
- puó generare il “bello” che nutra altre anime;
- dal punto di vista economico, senza demonizzare questo aspetto e senza paura di apparire incoerenti, il talento è crescita;
- una crescita che deve sempre partire dalla soddisfazione di chi lo possiede;
- perché il talento non va ingabbiato, mistificato, usato, deprivato del suo scopo primario;
- cioè liberarsi ed espandersi senza limiti;
- il talento deve essere scoperto, curato, indirizzato senza forzature o secondi fini.
Come ricercare il talento
- Va ricordato infatti che il talento non rappresenta solo qualcosa di eclatante;
- ognuno puó possedere un talento che è bene individuare in ogni caso;
- perché fino e quando il talento non si manifesta in tutta la sua concretezza puó produrre sentimenti interiori negativi;
- puó rimanere un’occasione perduta;
- l’identificazione del talento, a volte, succede ad una profonda analisi;
- che risponda a quesiti magari ritenuti banali;
- molto spesso infatti un talento viene percepito non come forza, ma come debolezza;
- soprattutto quando non ha forma concreta, e riflette “solo” un lato caratteriale;
- ricercare il talento serve anche ad accrescere i propri aspetti positivi, sviluppare una stima personale maggiore;
- attingere a risorse sommerse;
- ottenere il massimo;
- perché il talento unito alla determinazione produce possibilità immense;
- e se non è semplice, da soli, cercare ed individuare il proprio talento, altre figure professionali sono preposte a questo compito;
- come guida nella manifestazione e nell’allenamento delle varie risorse individuali.
Se senti una voce dentro di te che dice “non puoi dipingere”, allora a tutti i costi dipingi e quella voce verrà messa a tacere. (Vincent Van Gogh)