Il talento, lo sappiamo, è dote ma anche fatica, impegno e dedizione. Che però a volte si scontrano con pregiudizi che, con il talento, non hanno nulla a che fare. Accade troppo spesso. Soprattutto alle donne. Persino a Samantha Cristoforetti
Chi è Samantha Cristoforetti?
Per molti è stata ed è nota, semplicisticamente, come Astrosamantha. Invece, è (ma ci torneremo) il Commendatore e Cavaliere della Repubblica Capitano Samantha Cristoforetti, titolo e cognome dovuti a un parigrado maschio troppo spesso dimenticati. Cosa che per fortuna non succede con le sue conquiste professionali. E sarebbe difficile, del resto, di certo colpevole, non riconoscere il suo record di permanenza nello spazio – 199 giorni – e la sua qualità di prima astronauta Italiana sulla Stazione Spaziale internazionale, con le mostrine dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.
Cristoforetti, però, non è soltanto questo. Ha conseguito una laurea con lode all’Università Federico II di Napoli e un’abilitazione come Ufficiale medico all’Accademia dell’aeronautica Militare. (Oltre ad altre tre lauree ad honorem). Non solo, è ricca di altri talenti. Parla correntemente inglese, francese, tedesco, russo e cinese, ha scritto libri in tre di queste lingue e ha trovato il tempo di essere ambasciatrice UNICEF.
Un talento riconosciuto, ma in pubblico
Negli anni in cui ha partecipato alla missione Futura (formalmente Expedition 42 ed Expedition 43) il suo talento ne ha fatto un simbolo, un motivo di orgoglio per l’Italia e un esempio da seguire per tutte le ragazze (e non solo) che sognano lo spazio e per tutte le bambine a cui viene detto che esistono professioni da maschio e professioni da femmina, come se il talento potesse avere genere. Un riconoscimento unanime e internazionale. Le hanno dedicato un fiore, una Barbie (la forza dei simboli..) e un asteroide. All’interno dell’Aeronautica Militare, però, non deve essere stato lo stesso. Tanto è vero che a fine 2019, il Capitano Cristoforetti ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dal corpo militare. Sulle divise con cui solcherà, in futuro, lo spazio, non ci sarà più il tricolore. L’Italia perde uno dei suoi talenti scientifici più noti, riconosciuti e amati. Scelta personale, si è detto, eppure i dubbi sono tanti.
Talento e discriminazione
Se ne è molto parlato, e scritto. Tra dubbi e voci. Le sintetizza Susanna Alberti in un suo articolo, in cui scrive, caustica. “Pare che per ragioni politiche le sia stato preferito un altro astronauta, che pur essendo costato al contribuente una dozzina di milioni in preparazione non ha superato gli esami e i test, venendo comunque promosso ad un grado superiore alla Nostra e senza aver fatto un giorno in orbita”. In un paese, sottolinea ancora Alberti, in cui alcuni anni fa il rappresentante dell’Agenzia Spaziale nazionale svolgeva l’onorabilissimo mestiere di parrucchiere, prima di trovarsi a occuparsi di spazio per motivi politici, con i rappresentanti delle agenzie degli altri Paesi che sovente lo lasciavano solo per protesta. Voci, in particolare quelle sull’incompetenza dell’uomo scelto al suo posto.
È stato però confermato dall’Agenzia Spaziale Italiana che l’uomo in questione è stato proposto come (è il caso di dirlo) astro nascente dell’Areonautica militare italiana e che – diversamente da quanto avviene per i colleghi, che devono essere formati dall’Agenzia Europea – è stato formato interamente in Italia. E c’è da pensare che nel suo caso, nessuno ometterà il suo cognome, scrivendone sulla stampa, così come non si omette il titolo del Dottor Zangrillo o Burioni mentre la Dottoressa Grassellino, che dirige il Fermilab di Chicago dove si progetta il più potente computer quantistico della storia, per alcuni giornali di questi giorni è soltanto Anna. Se sei donna, alcune volte il talento basta per raggiungere i tuoi obiettivi, ma non per vederli riconosciuti.
Talento nonostante la discriminazione
Eppure, nessuna discriminazione ferma il talento. Neanche quello di Samantha Cristoforetti, che in silenzio e con stile si è dimessa, senza alimentare polemiche. Continua e continuerà a volare nello spazio. Il Capitano Cristoforetti resta parte dello Staff dell’ESA e con quelle mostrine continuerà a dar lustro al suo talento e a cercare nuovi obiettivi. Magari in Cina, dove è amatissima, anche grazie ai famosi programmi di divulgazione scientifica che tiene in cinese. È questione di volontà e coraggio. Il talento non ha confine.
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