Ci vuole talento nella lingua inglese? No, lo dimostra il web!

Ormai è impensabile non conoscere bene l’inglese. In Italia, però, pochi riescono a parlarlo come si deve. Spesso si pensa che per riuscirci ci voglia un innato talento nella lingua inglese. Non è così, secondo i nuovi – giovani – insegnanti d’inglese più amati del web, da Norma’s teaching a Davide Patron

Ammettilo, anche tu hai tentato – probabilmente per anni – di acquisire un buon inglese. Se non altro, un livello che non tradisse immediatamente che avevi appena chiuso il libro di nascosto per chiedere una informazione. Sicuramente ci hai messo tutta la tua buona volontà e il tempo che potevi ritagliarti. Ma – lo sappiamo – dopo una quantità variabile di giorni – settimane, se sei una persona puntigliosa – hai chiuso il libro con fare sconsolato. Hai pensato che – tutte le persone che ascolti parlare un inglese fluente devono, inevitabilmente – avere un talento nella lingua inglese che non ti stanno confidando. Qualcuno, probabilmente, che ha migliorato sensibilmente la sua pronuncia negli ultimi mesi, a esplicita domanda ti avrà detto che lo ha fatto, addirittura, sui social. Come è possibile? Le cose, in effetti, su questo fronte stanno cambiando parecchio. E no, non è (solo) una questione di talento.

Serve il talento nella lingua inglese? No, meglio una lezione sui social!

Quasi tutti abbiamo alle spalle tanti anni di studio dell’inglese. Competenze che, però, nella maggior parte dei casi abbiamo inesorabilmente perso poco dopo la fine della scuola. Poi, ci si è messa la vita, gli impegni, le fatiche di ogni giorno. E tuttavia, ormai qualsiasi aspetto della nostra vita, anche quotidiana, ha bisogno dell’inglese. Non è più da tempo soltanto lo sfizio di chi può viaggiare. Come fare, allora, a non perdere del tutto una lingua tanto importante, o a recuperarne le competenze se non abbiamo da dedicare allo scopo tante ore di studio? Si può fare solo se si ha talento nella lingua inglese?

Alcuni saggi millennials hanno trovato una risposta perfetta: utilizzando l’altro strumento a cui tutti – anche i cosiddetti boomer – dedicano ormai molte ore della giornata. I social network. In questo senso, la pandemia è stata una chiave di volta. In quel momento d’immobilità forzata, che talvolta ha costretto molti a reinventarsi, e ancora più persone a scoprire le potenzialità della rete, anche le lezioni d’inglese sono arrivate dove si passava la gran parte del tempo: Instagram e Tik Tok.

Talento nella lingua inglese? No. per gli adulti meglio Tik Tok

Tik Tok, in particolare, è l’ultimo arrivato in fatto di social network. In Italia, è un canale esploso molto di recente: uno spazio fatto di video divertenti e leggerezza, che si pensa sia rivolto solo ai più piccoli. Non è così, e lo dimostra proprio l’inglese. Tra un video di gattini e l’altro, a dimostrare che non ci vuole talento nella lingua inglese per impararla bene anche da adulti, sono arrivati sul social di origine cinese anche professori fuori dal target tipico di Tik Tok: Sandro Marenco, laureato in lingue. è professore dal vivo in un liceo torinese, ma anche di una classe virtuale che conta più di 320mila scolari. E, di anni, ne ha 48!

Over 30 anche Edmond, americano che vive da anni in Italia. Ha 38 anni, 160 mila followers e si fa chiamare The Cool Professor. Sono “solo” (si fa per dire) 96mila quelli della 42enne Silvia Onofri, ma hanno una particolarità: hanno tra i 2 e i 10 anni. Si può imparare tutti, a ogni età. Come? Vale l’esempio di due superstar social, Norma e Davide.

 

Talento nella lingua inglese? Impegno, un poco tutti i giorni

Oggi, Forbes Italia la considera una delle Under30 più influenti del Paese. Ma Norma’s Theaching, all’anagrafe Norma Cerletti, 28 anni, non è arrivata ai suoi 393mila followers su Tik Tok e ben 792mila su Instagram (!) per caso. La sua è stata una scelta precisa. Aveva un posto di lavoro fisso da insegnante d’inglese in provincia di Milano quando, all’inizio della pamdemia. ha deciso di dirottare le sue competenze verso una platea più grande e – forse – più bisognosa. Quella di chi, anche da adulto, crede di non avere più tempo per imparare l’inglese. Norma, infatti, non ha dubbi. Non serve talento nella lingua inglese. Quello che manca agli italiani che vogliono impararlo davvero è  “un metodo efficace per dare alle persone tutti gli strumenti per comunicare davvero, senza bloccarsi e facendosi capire quando si parla in inglese” sintetizza Ambasciator.it.

Il metodo di Norma è senza dubbio efficace e ha due parole d’ordine. Prima di tutto, la costanza. I suoi brevi video, i quiz di ripasso della domenica, le sue giornate a tema, divertono e incuriosiscono, ma ti permettono di assimilare con chiarezza e poco alla volta i contenuti, a patto di trasformarla in una (divertente) abitudine. La seconda parola chiave? Non è il talento nella lingua inglese, ma la pronuncia!

Norma lo ha capito quando, nel 2009, ha vissuto negli Stati Uniti: Parlare bene permette di conoscere la lingua al meglio ma anche e soprattutto di non generare negli anglofoni quel sorrisetto di scherno e compatimento che sembra dire “ah, un altro italiano” appena apri bocca. Solo una accurata pronuncia permette d’integerarsi e sentirsi a proprio agio, perdendo così la paura di dialogare. A questo Norma ha dedicato il suo corso specifico, che l’ha resa talmente famosa da aver potuto dare forma a un’intera accademia online: NOD.

Serve talento nella lingua inglese? Meglio ascoltare, dalla Scozia alla radio

La pronuncia è l’ossessione di un altro “campione” dell’insegnamento dell’inglese sui social. Si chiama Davide Patron, 22 anni, e – anche se è nato a Treviso – è ormai cittadino del mondo.. Ha fatto un Erasmus a Barcellona e ora studia finanza nella piccola città universitaria di Dundee, in Scozia, e da lì fa arrivare la sua voce e il suo “bella lì”, che chiude le pillole con cui insegna parole e pronuncia. Lo seguono in 663mila su Tik Tok e 398mila su Instagram, ma non solo. La voce, il suono delle parole e i loro segreti, arrivano anche da un altro canale, amato forse dalla generazione dei suoi genitori ma che oggi sta conoscendo una nuova gioventù. Davide infatti è ospite fisso di Gianluca Gazzoli a Megajay, su Radiodeejay.

Tutto è partito quasi per gioco a giugno 2020, racconta al Corriere della Sera. Da allora, dice, è diventato “l’amico che insegna le sfumature dell’inglese”. Ascoltandolo, tutti possono padroneggiare l’inglese partendo, paradossalmente, da “quello che sui libri non si trova”, dai modi di dire alle frasi idiomatiche. Ecco allora il segreto. Per imparare non serve talento nella lingua inglese, ma conoscere, al di là della teoria e della grammatica. l’inglese che si usa veramente, ogni giorno, nella quotidianità.

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