Come si diventa grandi chef? il talento di Cannavacciuolo fa scuola

cucina bambino

Il ristorante stellato, le esperienze televisive, una figura ormai emblematica del mondo della ristorazione e della cucina in Italia. Il talento di Cannavaciuolo è noto, ma lui, ne coltiva

Due Stelle Michelin, il riconoscimento più noto del mondo della cucina, una fisionomia ormai nota a quasi tutti gli Italiani attraverso numerosi programmi tv, di cucina e non solo: da Masterchef Italia, a Cucine da incubo, fino a Family Food Fight. Il talento di Antonino Cannavacciuolo è ormai riconosciuto in tutto il paese. E di talento, lo chef napoletano, se ne intende.

Il talento di Cannavacciuolo fin dagli inizi

“Cucinare, per me, è sentire il richiamo dei luoghi in cui sono cresciuto. Accogliere le persone è far scoprire luoghi in cui non sono mai state.” dice lo chef sul suo sito. Il talento di Cannavacciuolo è strettamente legato alle sue origini. Nato nel 1975 a Vico Equense, nella penisola sorrentina, è da sempre legato alla sua terra. Anche l’amore per la cucina è nato molto presto, racconta. Forse a otto anni, quando seguiva il padre, cuoco a sua volta. Da allora ha capito di voler crescere accanto ai fornelli.

Il talento di Cannavacciuolo è stato, da allora, legato alla sua determinazione. Quella con cui, dopo la scuola alberghiera, è partito per seguire il suo sogno.  Prima in Francia, poi al Quisisana di Capri, fino ad arrivare in Piemonte, dove poi ha conosciuto anche sua moglie Cinzia Primatesta. Proprio in Piemonte, specificatamente sul lago d’Orta, c’è il suo ristorante: Villa Crespi, che oggi vanta due stelle Michelin e si trova all’interno dell’omonimo ristorante. Da lì, da Orta San Giulio, il talento di Cannavacciuolo è arrivato in televisione.

Il talento di Cannavacciuolo diventa accademia in tv

Dimostrate le sue qualità ai fornelli, il talento di Cannavacciuolo si è orientato a consolidare quello altrui. Oltre che nel chiuso delle cucine, anche davanti alle telecamere. I talent show, ormai, sono lo spazio in cui molti cercano di dimostrare abilità che non hanno potuto emergere prima. Questo funziona in modo particolare nel mondo del cibo. Cannavacciuolo, così, è tra quelli che formano – a modo suo – brigate di cucina professionali – in Cucine da incubo – amatori di talento – nelle ultime edizioni di Masterchef – e, da qualche tempo anche i più giovani

Nel nuovo programma “Antonino chef Accademy”, infatti, il talento di Cannavacciuolo viene messo a servizio di chi, come lui fin da piccolo, sognano di vivere il proprio futuro dentro una cucina professionale. In palio, la possibilità di sviluppare le proprie capacità proprio a Villa Crespi. Ma il talento si mette in mostra davvero in tv? Secondo lo chef, le edizioni del programma lo dimostrano: “ho visto diversi giovani cuochi che hanno partecipato alle edizioni precedenti, e che non hanno vinto, entrare nelle cucine di ristoranti di importanti miei colleghi. Vuol dire che l’accademia ha raggiunto l’obiettivo di far crescere i ragazzi”. Dice a Tv Sorrisi e Canzoni, “Io ho sempre puntato sui giovani, hanno una mente libera, ancora pulita. Ne ricordo uno: mi disse che gli dispiaceva uscire, non per l’eliminazione, ma per quello che stava imparando in accademia”.

Il talento di Cannavacciuolo. I segreti per i più giovani

Guardare ai più giovani significa trasmettere loro i segreti per fare strada. Il talento di Cannavacciuolo potrebbe essere, per loro, un ottimo esempio. Senz’altro, sa qual è il segreto del talento. “Cosa serve per emergere? – ha risposto intervistato da Panorama – Il talento non basta, serve la testa. È importante anche ciò che trasmetti col cibo che prepari, come accarezzi gli ingredienti. Quando lo dicevo dieci anni fa, mi prendevano per pazzo”. In questo senso, la tv può servire, ma va maneggiata con cura. Cannavacciuolo ne ha incontrati tanti che credevano molto in quello che la tv può portare al mondo della cucina.

Ma, ad un giovane, Cannavacciuolo, saprebbe cosa rispondere. “Gli direi di non farlo per moda, per divertimento o perché lo ha visto in tv. È una dote, è un qualcosa che devi sentire dentro, che ti fa mancare il fiato. Poi gli suggerirei di avere amore, passione, curiosità e rabbia. Motivazioni che possono nascere anche in famiglia”. il vero segreto del talento di Cannavacciuolo, allora, forse è davvero tornare alle radici. Come ha fatto lui aprendo un nuovo ristorante nella sua Vico.  Dove “c’è magia, c’è la mia infanzia: è un luogo speciale”

 

 

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