Will Smith è uno degli attori più noti e amati del mondo. E come tutti gli artisti di talento, è impossibile non chiedersi quale sia il suo segreto: lui risponderebbe che ha imparato molte cose.
Se diciamo Willard Carrol Smith Junior potreste non sapere bene neanche di chi stiamo parlando. Molto diverso è, invece, se parliamo di Will Smith. Si tratta, lo sappiamo, di uno degli attori più amati dello star system, che al talento unisce una grande capacità di farsi amare dal pubblico. L’attore, nato a Philadelphia il 25 settembre 1968. è stato valutato nel 2007 a Newsweek come l’attore più potente di Hollywood, ed è stato candidato due volte al premio Oscar, come miglior attore. Nel 2001 per Ali e nel 2006 per Alla ricerca della felicità. Un simbolo ormai riconosciuto. L’uomo ideale per scoprire i segreti del talento
Il talento poliedrico di Will Smith
Will Smith oggi è un’icona, ma da dove è partito? In realtà, probabilmente, ce lo ricordiamo in molti, soprattutto chi è stato ragazzo negli anni Novanta. A consegnare Smith alla notorietà mondiale è stato l’indimenticabile Willie, principe di Bel Air (ammettetelo, potreste ancora cantare la siglia), andato in onda negli USA dal 1990 al 1996, e in Italia qualche anno più tardi. Si è trattato del primo grande ruolo, ma prima di interpretare quell’alter ego di se stesso, il suo talento che ha preso molte forme. Prima della serie tv, infatti, Smith aveva già fatto alcune apparizioni televisive, ma aveva soprattutto già esordito nella musica. Le prime cose, infatti, le ha fatte uscire a metà degli anni Ottanta, con il duo DJ Jazzy Jeff & the Fresh Prince verso la metà degli anni ’80.
Esploso il suo talento e la sua fortuna con la sitcom, inizia con il cinema. il primo film è I dannati di Hollywood, del 1992. Ne seguiranno diverse decine, tra cui, oltre quelli che lo portano all’Oscar, Io sono leggenda, Men in Black, Bad Boys, e molti altri. Ma, come si è detto, il suo talento non lo ha sperimentato solo come attore e musicista. Infatti è stato anche doppiatore (di Shark Tale, ad esempio) e inoltre ha prodotto alcuni dei film in cui ha lavorato, da Sette anime alla Ricerca della felicità. Già ai tempi del Principe di Bel Air ha sceneggiato un episodio, oltre a una serie più recente, e infine ha scritto un soggetto per un documentario. Ci vuole molta abilità per fare tutto questo. Ma come si educa tanto talento?
L’idea del talento di Will Smith
Bisogna innanzitutto intendere di cosa si parla in fatto di talento. Su questo, Smith è puntuale: “La distinzione tra talento e capacità è uno tra i concetti più fraintesi dalle persone che stanno cercando di eccellere, che hanno dei sentimenti e sogni da realizzare. Il talento è una dote naturale. Le capacità si sviluppano esclusivamente attraverso ore e ore di duro allenamento sul campo. Io non mi sono mai considerato una persona particolarmente dotata. Quel che mi contraddistingue è un’assurda, folle etica lavorativa”.
I segreti del talento di Will Smith
Cosa c’è, quindi, dietro al talento di Will Smith? Un grande lavoro. Anche – dice – quando gli altri dormono. “Se non studi, se non ci lavori su, se non ti impegni mente e corpo a migliorare ogni singolo giorno, non sarai mai capace di esprimere il tuo talento nel modo in cui vuoi”. Spiega. Per diventare come Smith, dunque, bisogna soprattutto riconoscere il limite del talento, e soprattutto avere voglia di non mollare mai. Il secondo “trucco” è strettamente connesso a questo: crederci. Essere capaci di non farsi distrarre da altre idee, non lasciarsi vincere dalla paura di non avere – appunto – abbastanza talento.
Solo se ci si crede noi possiamo mettere a frutto capacità e dedizione abbastanza da fare in modo che lo notino anche gli altri.
Il modo in cui coltivare il talento, secondo Will Smith, è lo stesso di un celebre aneddoto che riguarda suo padre. Quando erano giovani, il padre distrusse un muro vicino a casa e ordinò a lui e a suo fratello di ricostruirlo. I due erano certi che fosse impossibile.
Ci volle un anno e mezzo, ma alla fine riuscirono a completare l’opera. Al termine del lavoro, disse loro: “Non dovete più azzardarvi a dire ‘Non posso farcela.‘” Così funziona con il talento, sostiene, e con i progetti che ci poniamo, anche i più ambiziosi: “Non devi pensare ‘Adesso costruisco il muro più grande del mondo’. Non parti da lì. Ogni singolo giorno, invece, dici ‘Devo posare questo singolo mattone’.
Così, come mattone dopo mattone si innalza un muro, paso dopo passo, con dedizione e impegno si trasforma il talento in progetti compiuti. Altrimenti, rimarrà inespresso, anche se ne avessi quanto Will Smith.