Avere il talento in casa é una locuzione molto usata, soprattutto in ambito sportivo. E sta a significare una grande fortuna per chi si trova a gestire questo patrimonio. Ma avere un talento in casa, in ogni senso (allargando ambiti ed orizzonti) comporta anche una notevole dose di responsabilità. Nel saperlo gestire al meglio, nell’indirizzarlo verso il suo effettivo compimento. Perché spreco e rimpianti rimangano lontani da esso e dalle sue future fortune. I soggetti deputati alla salvaguardia di questo bene perció aumentano, ed il singolo possessore del talento non rimane solo in un momento fondamentale per la sua esistenza. O perlomeno questo dovrebbe configurarsi come normalità. Per far sí che un’espressione personale possa essere di giovamento anche ad un parterre più nutrito di fruitori. Affinchè il talento in casa si distribuisca oltre mura rinchiuse e senza sbocco. Per il bene collettivo che, dall’assaporare il talento, ne proviene.
Tutelare il talento in casa
- Avere un talento in casa puó lasciare sorpresi al primo impatto;
- ma condurlo nella maniera migliore verso un traguardo è, in un certo senso, un dovere;
- il tutto non mancando mai di lasciare libero chi lo possiede, di gestirne almeno in parte la potenza;
- appoggiare il talento, proteggerlo, incentivarlo senza forzature, sono alcune delle azioni propedeutiche ad una gestione corretta del talento;
- spesso un talento in casa, è figlio di un ambiente nel quale si scambiano sensazioni omologhe;
- la fertilità del terreno nel quale un talento germoglia è di grosso aiuto;
- tuttavia il talento puó sbocciare ovunque;
- ed esistono scuole, associazioni, progetti e persone che, con il loro incessante lavoro, ne favoriscono lo sviluppo;
- la cosa fondamentale è che la casa rimanga a protezione del talento, non generi conflittualità con esso;
- non ne sia quella prigione dorata nella quale il potenziale, invece di formarsi si affievolisce;
- perché la casa è il porto sicuro di ogni individuo.
Talento giovane e futuro
- Il talento non deve mai essere inquadrato nell’ottica di un profitto futuro;
- almeno fino a che esso si trova in embrione;
- mentre una volta stabilizzatosi puó essere anche foriero di speranze per l’avvenire;
- tutto questo nell’ottica di un talento appartenente ad individui giovani, laddove la casa non sia solo luogo figurato, ma rete di affetti;
- il giovane talento qui deve sentirsi libero di esprimersi al meglio;
- perché i genitori che colgono le potenzialità di un talento giovane, devono sostenerlo nel suo percorso;
- affidarsi a chi della gestione del talento fa una professione, avendo mezzi consoni;
- ma soprattutto non riversando su di esso frustrazioni presenti o passate, se il talento che si trovano a gestire in casa è quello che possedevano anche loro, e che non ha trovato sbocco.
Non dirmi quanto talento possiedi, dimmi quanto lavori sodo. (Arthur Rubinstein)