Se considerassimo il talento come materia plasmabile, fatto della medesima concretezza di un materiale prezioso, potremmo immaginare che forse sarebbe soggetto a leggi di natura tali e quali quelle che regolano l’intero universo. Quindi alla nascita, alla morte, alla disgregazione. Ed in effetti ogni nostra analisi ci ha condotto negli stessi luoghi, alle stesse allusioni. Perché un talento deve trovare un punto di emersione, per nascere. Un talento ha bisogno del lavoro costante su se stesso per crescere ed affermarsi. Il talento non va mai abbandonato, nella sua attività formativa, per scongiurarne il decadimento. Alcuni talenti inoltre necessitano di maggiore attenzione rispetto ad altri, nello svolgersi di queste loro fasi esistenziali. Non ci resta che capire ora il talento nel tempo quali connotati assuma. Per finalizzare un’analisi che ci ha già fornito risposte interessanti.
La variabile del tempo per la condizione umana
- Il tempo dal punto di vista scientifico è una grandezza fisica fondamentale;
- ma la complessità di questo concetto possiede sfumature che invadono il campo della filosofia;
- riflettere sulla concezione del tempo è, da sempre, per l’essere umano uno snodo focale della sua esistenza terrena;
- infatti l’esperienza del tempo che scorre trova nella nostra coscienza il proprio senso, mentre nella fisica non ha corrispondenza univoca;
- favorito dal cambiamento che occorre alla realtà che ci circonda, il tempo appare alla mente nel suo divenire cangiante;
- sono tante dunque le domande che ruotano attorno al significato di tempo;
- in rapporto all’idea del cambiamento, al passaggio tra passato presente futuro quali aspetti soggettivi dipendenti dal sentire umano, al suo fluire rettilineo garantito dalla risibilità di ogni singola avventura terrena;
- per comprendere la natura apparente del tempo e la sua misurazione relativa, l’umanità ha lavorato dal punto di vista scientifico alla creazione ed al perfezionamento di calendari e orologi;
- per tener traccia del passaggio di giorni, settimane, mesi, anni e per misurare il tempo, attraverso la sua unità di misura, il secondo, al pari di ogni altra grandezza fisica;
- si comprende pertanto quale sia la portata di un’analisi che coinvolge due principi tanto eterogenei come tempo e talento;
- l’incidenza dell’uno sull’altro, e di entrambi sull’aspetto psicologico dei vari individui che si trovano a dover fronteggiare un talento che cambia (nel bene o nel male) al muoversi delle lancette.
Il talento nel tempo come si colloca?
- Del talento abbiamo parlato nei nostri articoli spesso mettendolo in correlazione con lo scorrere del tempo;
- per esempio relativamente alla sua precocità, all’emersione ritardata, alle difficoltà che si incontrano nella relativa gestione e nel mantenimento;
- ci siamo occupati del talento nelle varie fasi della vita di un individuo, dal bambino che possiede alcune predisposizioni specifiche che vanno nutrite, assecondate, indirizzate dall’ambiente educativo che lo circonda;
- all’adulto che lotta contro il pregiudizio secondo il quale occorra una stagione specifica entro la quale mostrare le proprie abilità;
- abbiamo affermato come la precocità sia un dono (soprattutto nello sport), ma ci siamo battuti per non ghettizzarne il significato, attraverso una forte presa di coscienza sul fatto che, in fondo, il vero talento non abbia età;
- perché un talento quando esiste ed è così forte da sopportare le avversità, anche se nascosto, può trovare il proprio tempo per emergere;
- abbandonando quei vincoli che come abbiamo visto, sono creati dagli uomini, per gli uomini;
- infine abbiamo capito come la storia abbia mostrato, lungo un’asse senza tempo, benché immersa nelle variabili del tempo, diversi talenti, in svariati campi, dalla musica, allo sport, dalla religione all’imprenditoria.
La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che sei il pilota. (Michael Althsuler)