La responsabilità sociale d’impresa durante la pandemia

responsabilità d'impresa

Un prodotto, oggi, è fatto sempre di più della sua ricaduta sulla società. Un tema di cui nei mesi della pandemia si è capita l’importanza, sia nelle aziende che fuori. La responsabilità sociale d’impresa può essere la giusta risposta a quello che ci aspetta

Cosa stabilisce il valore di un prodotto? La qualità del materiale, l’accuratezza della lavorazione, la notorietà del brand, certo. Ma non solo. Sempre di più, i componenti di un prodotto non sono soltanto le materie prime e il lavoro che lo hanno prodotto, ma anche le sue componenti immateriali. Un prodotto non è infatti soltanto l’oggetto in sè, ma anche il processo con cui ha preso forma. Una componente di cui i clienti prestano sempre più attenzione. Per moltissimi è fondamentale che tutto il lavoro delle aziende a cui danno fiducia sia sostenibile, etico e ecocompatibile. Che, in una parola, le aziende si assumano una Responsabilità sociale d’impresa. In inglese CSR, Corporate Social Responsibility.

 

Cos’é la RSI?

La Responsabilità sociale d’impresa è ormai per ogni azienda una voce fondamentale dei propri bilanci. La grande consapevolezza sociale che si sta sviluppando in questi ultimi anni soprattutto nelle generazioni più giovani ha reso coscienti le aziende di quanto sia redditizio, anche economicamente, dimostrarsi interessati a tematiche sociali o ambientali, partecipi dei cambiamenti della realtà nel momento stesso in cui si verificano. Molte imprese, così, scelgono di investire risorse importanti in opere anche massicce di sostegno sociale a situazioni di disagio, consapevoli del grande ritorno d’immagine.
Altre, invece, considerano più urgente la tematica dell’impatto ambientale, e adattano in questo senso le proprie filiere di produzione. Scelgono materiali e metodi green, oppure compensano le proprie emissioni prendendosi cura del pianeta. Declinazioni diverse di uno stesso senso, appunto, di responsabilità sociale d’impresa. Modi diversi di mettere i propri talenti aziendali a servizio della collettività. Della CSR fanno parte, però, anche scelte apparentemente meno vistose, eppure significative, di cui si è presa consapevolezza proprio in questi mesi.

 

Responsabilità sociale d’impresa e Covid-19

L’esplosione della pandemia di questi mesi ha chiamato le aziende a una presa di responsabilità rapida, urgente e necessaria. Non di rado per essere parte attiva della risposta all’emergenza. Sono state tante, in questo senso, le aziende che hanno scelto di investire in modo massiccio. Non di rado convertendo intere filiere di produzione. Questo è avvenuto soprattutto nelle aziende di abbigliamento. Si pensi all’esempio del Gruppo Armani, che fin da fine marzo ha riconvertito l’intera produzione di abiti in quella di camici monouso per dotazione ospedaliera.

Ma anche allo stilista Brunello Cucinelli, che ha deciso di istituire un comitato – di cui fanno parte personalmente i membri della famiglia – che si occupi di donare tutti gli abiti rimasti invenduti nel periodo della pandemia: abiti e prodotti di lusso che valgono circa trenta milioni di euro. Gesti tempestivi e utili, che però contemporaneamente rendono noto ai potenziali clienti di avere a che fare con aziende attente al sociale. Che ci tengono a farlo sapere, tanto da etichettare (è il caso di Cucinelli) i prodotti donati con la dicitura “for humanity”.  La CSR è qualcosa che, sul lungo periodo, è difficile dimenticare.

 

La RSI è anche il futuro delle imprese

La responsabilità sociale d’impresa, però, non sta soltanto nella risposta alla pandemia. Una delle conseguenze del Covid-19 è una forte crisi economica la necessità di scovare talenti aziendali, ripensare il modo stesso di produrre. Un avvenimento che ha già creato un cambiamento nel modo di investire. Nell’ultimo anno, in responsabilità sociale d’impresa sono stati investititi quasi due miliardi.
Questi mesi sono però l’esempio anche di come le aziende possono impiegare la responsabilità sociale d’impresa per continuare a produrre, ottenendone un ritorno di immagine, ma anche e soprattutto garantendo un funzionamento efficace che protegge la sicurezza di tutti, a cominciare dai dipendenti.

 

Alcuni suggerimenti di CSR per le imprese: valutare

Secondo i suggerimenti degli esperti, ci sono alcuni passi di RSI da seguire rivolti non soltanto all’esterno, ma in primo luogo a chi è parte dell’azienda. In primo luogo, avere un piano: disporre un piano economico di responsabilità sociale significa non farsi cogliere impreparate nel momento in cui sorge una crisi o si verifica un ritorno di una emergenza (in questo caso, ad esempio, una seconda ondata). Per fare questo, occorre saper valutare tutto quello che potrebbe accadere, le ricadute su tutti gli attori in campo, dal governo ai clienti: mettere in campo, insomma, il talento nel prevedere e valutare in modo realistico i rischi

 

La RSI riguarda anche la comunicazione

Ha a che fare con la responsabilità sociale d’impresa anche il modo in cui azienda stessa informa su quel che avviene e sulle contromisure da prendere. Importante quindi che l’azienda abbia un canale di comunicazione chiaro e preciso con i lavoratori, e che questi sappiano sempre senza dubbi cosa fare per il benessere proprio e altrui. E proprio benessere è la parola chiave: è importante che le aziende garantiscano il benessere fisico e psicologico di chi lavora. Garantiscano quindi modalità di lavoro flessibili e adatte al contesto, non generino allarme, Ma diano sicurezza anche sul piano sanitario, rispettando scrupolosamente le norme igieniche in vigore e responsabilizzando (non a caso, il verbo è lo stesso) i lavoratori sull’importanza della sicurezza sul lavoro anche sul piano sanitario.

 

La responsabilità nella relazione: dai clienti alla privacy

Fa parte di questo tema, però, anche la sicurezza che l’azienda deve garantire ai dati di chi, ad esempio lavori da remoto, così come quella di chi deve comunque incontrare clienti o collaboratori. La responsabilità più importante, da parte dell’azienda, è però quella di riconoscere e saper gestire, dal punto di vista personale e professionale, le ricadute che una situazione di emergenza può generare sul lavoro. Una azienda forte sul piano della CSR non è soltanto quella che investe molto nel sociale, ma ancor di più – perchè occorre un progetto accorto e sviluppato nel tempo – quella che sa garantire una situazione sostenibile a chi vi si relaziona. Anche nei confronti di un evento enorme come una pandemia. Così il concetto di responsabilità sociale d’impresa diventa non soltanto un costrutto economico ma un vero modo di essere parte in modo positivo della società.

 


 

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